Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
Più bello del precedente, il sequel firmato nuovamente da Fulci è più crudele e crudo, e semina la pellicola di colpi di scena imprevedibili, anche se immaginabili. Mai avremmo pensato che Virna Lisi morisse, e mai che Renato De Carmine si ammazzasse, o che morisse così in fretta il bravo Donald O'Brien, o che il piccolo Cestiè maltrattasse il cane per farlo scappare, o che l'impagabile Beauty Smith di Steiner fosse davvero sadico con chiunque, donne e bambini compresi. Queste cose si potevano immaginare, ma grazie alla sapiente costruzione visiva di Fulci non ce le aspettiamo. Il taglio del film è il solito: secco ed efficace. Il ritorno dei precedenti protagonisti così in toto, non sembra essere di buon auspicio, infatti a prevalere su tutti sono il grandissimo John Steiner, Donald O' Brien caratterista doc, e Renato De Carmine che sebbene in un ruolo di contorno e poco indagato, crea un personaggio di cui ci sentiamo partecipi.
L'azione non manca, e la crudeltà, amplificata rispetto al primo episodio, è la chiave di lettura del film. In una terra selvaggia si incontrano uomini selvaggi, la ricerca dell'oro è la causa dei loro mali e della loro violenza. Ma questo non ci viene detto, ci viene più efficacemente rappresentato in pura e impagabile salsa Fulci.
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