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Jackie

Regia di Pablo Larrain vedi scheda film

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La recensione su Jackie

di ethan
7 stelle

Il 22 novembre 1963 a Dallas viene assassinato J.F. Kennedy: di questo evento di portata storica il cinema americano ha tratto film molto differenti tra loro, dal prettamente politico 'J.F.K.' del polemico e complottista Oliver Stone, al più realistico 'Parkland' di Peter Landesman, per passare a 'Due sconosciuti, un destino', sottovalutata opera di Jonathan Kaplan con una splendida Michelle Pfeiffer, ma nessuno finora si era interessato direttamente alla figura più direttamente coinvolta nell'omicidio, ossia Jacqueline Kennedy.

'Jackie' di Pablo Larraìn rilegge quello che è stato definito il momento in cui 'l'America ha perso la sua innocenza', dando un punto di vista inedito, concentrando l'attenzione sulla giovane First Lady (Natalie Portman) che, di punto in bianco, divenne vedova del Presidente e dovette affrontare la tragedia. Il film è strutturato su vari piani narrativi: l'intervista di un giornalista (Billy Crudup) alla neo-vedova, che rappresenta la parte più recente dal punto di vista filmico, da cui poi il racconto viene inframmezzato da diversi flashback, che tornano all'istante in cui sono partiti i colpi fatali, gli attimi e le convulse e concitate ore appena successive, con il mondo che crolla addosso alla giovane donna, con ancora il vestito ed il volto macchiati di sangue, il giuramento di Lyndon Johnson (John Carroll Lynch) come nuovo Presidente, la delicata comunicazione data ai piccoli figli, il rapporto un po' spigoloso con il cognato Bobby (Peter Sarsgaard) e quello affettuoso con la collaboratrice Nancy (Greta Gerwig) per arrivare fino alla cerimonia funebre, con il feretro seguito a piedi, ed infine al dialogo-confessione con il sacerdote (John Hurt) a cui Jackie pone tante domande su ciò che (le) è accaduto.

Larraìn mette in scena lo script di Noah Oppenheim, che nella parte dell'intervista si rivela un po' debole, con la diatriba tra ciò che accade e ciò che i giornalisti decidono di raccontare e mettere in risalto, trattata in maniera verbosa, farraginosa e poco convincente, appiccicando la camera addosso a Natalie Portman, con un approccio che ricorda i lavori dei fratelli Dardenne, cercando di penetrare nel suo animo ferito e fragile, con lunghi ed eloquenti primi e primissimi piani, dove la mdp arriva quasi a sfiorarle e a toccarle il volto, talmente vicina viene posta.

Sensazionale performance di Natalie Portman, intensa ed emozionante, grazie alla quale ottiene la sua terza nomination agli Oscar (premio poi vinto da Emma Stone per 'La La Land'), che vince per distacco la gara interna con il resto del cast, tra cui brilla Greta Gerwig come segretaria tuttofare ma soprattutto confidente di Jackie e John Hurt, nell'ultima, toccante sua apparizione sul grande schermo, con il viso già molto segnato dalla malattia.

'Jackie' è un film che presenta un fatto cardine nella storia americana del Novecento da una prospettiva insolita ma, pur stando una spanna sopra un biopic qualsiasi, non possiede la ricchezza di scelte e soluzioni visive e non raggiunge quindi il livello di 'Neruda', altro film su una persona realmente esistita, girato dal film-maker cileno nel 2016. 

Voto: 7,5 (visto in v.o.s. e doppiata). 

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