Regia di Michael Cimino vedi scheda film
Guerra, amori, drammi, follie, ma soprattutto Amicizia, quella con la A maiuscola. Un film da vedere assolutamente, "in un colpo solo".
Capolavoro che i cineandi studiano a scuola di cinema oltre ai tanti altri mostri sacri della settima arte, Coppola, Welles, Capra, Spielberg, il nostro Sergio Leone. Ce ne sono moltissimi. Questa è una pellicola che lascia il segno, come lascia il segno la guerra, un segno che non sarà più cancellato dalla memoria fisica del combattente. Credo che il messaggio sia chiaro, anche se non è classificato come un film prettamente di guerra, il soggetto però lo è. Tre amici della Pennsylvania, amanti della caccia al cervo, partono per la guerra del Vietnam, vengono fatti prigionieri e subiscono torture indicibili. Vengono iniziati al terribile gioco della roulette russa, qualcuno ci lascia le penne. Soffrono le pene dell'inferno in un ambiente crudele e inospitale, ma riescono, in qualche modo, a divincolarsi dai loro carcerieri. Gli attori hanno davvero girato le scene dal vivo, senza usare stuntman. Una fatica pazzesca e sovrumana. La guerra fa il suo corso inesorabile, incidendo nell'animo dei soldati un dramma esistenziale che se lo porteranno fino alla tomba. - Una manciata di Oscar e Nomination, tutti bravi sul serio, dal regista agli attori, dal montaggio alle musiche, dalla sceneggiatura alla fotografia. Il direttore alla fotografia Wilmos Zsigmond aveva vinto l'Oscar nel film precedente "Incontri ravvicinati del terzo tipo", e a mio parere lo meritava anche qui. Non mi dilungo, è stato scritto tanto su questo film, per chi non l'ha ancora visto è bene che si affretti e sarebbe bello inserirlo anche nella propria cineteca familiare.
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