Regia di Michael Cimino vedi scheda film
Questo non è un film sul Vietnam, non è nemmeno il Vietnam, è un film sul prima e sul dopo Vietnam. Prima di partire il rituale di una vita fatta di lavoro duro, la caccia e l'alcool come mezzi per sopravvivere e accettare la follia metallurgica. Una vita fatta di amicizia e di lealtà nei confronti del cervo e delle solite cavolate che si fanno da giovani in tutto il mondo in tutte le piccole città. I ragazzi però sanno assumersi le loro responsabilità, sanno vivere senza l'ombrello protettivo della famiglia, uno di loro è pronto a farsela la sua famiglia prima di partire. Nell'ultimo fine settimana in Pennsylvania c'è ancora la felicità dell'innocenza di chi è consapevole che il mondo inizi e finisca nella propria comunità. La guerra, in questo contesto di ignoranza delle cose che accadono fuori da Clayton, può addirittura apparire come una novità rispetto alla ripetitività lavorativa della fabbrica. Il Vietnam appare come la possibilità di rompere la monotonia perchè quello che succede laggiù non si conosce esattamente. Il loro approccio è puro come quello di tutti i ragazzi del mondo che affrontavano le guerre nelle epoche in cui l'informazione non c'era o se c'era erano piu forti motivi economici o sentimenti patriottici.
L'impatto con il Vietnam sarà devastante, i tre si ritrovano immersi nella causalità del male, nel gioco tragico della roulette russa, c'è poco da illudersi, niente sarà più lo stesso. I tre riescono a salvarsi ma sono costretti a dividersi ,la loro amicizia sopravvive, quello che è morto per sempre è la felicità dell'innocenza. Il ritorno a casa è mesto non c'è nulla da festeggiare, anche l'amore (ri)trovato diventa un modo per consolarsi a vicenda per la scomparsa dell'amico e dell'ex fidanzato. La solitaria ascesa alla ricerca del cervo nei suoi esiti opposti chiarisce tutto, la violenza non può essere un hobby per chi ha visto certe cose e nemmeno l'etica del colpo solo può bastare quando gli amici continuano a scherzare con le pistole. Quello che gli resta da fare è riportare dalla moglie l'amico paralizzato e ritrovare l'altro amico rimasto nel Vietnam. Quando capisce che è ancora vivo non ci pensa un attimo a tornare a riprenderlo, sà che i soldi che manda all'altro reduce li guadagna con la roulette russa, sa dove trovarlo ma è costretto a sfidarlo per farsi riconoscere prima che il colpo fatale lo uccida. Il rituale ora è funebre, la guerra ha cambiato l'anima di tre persone, qualcosa è morto in tutti, nella loro vita di amore amicizia e morte la storia continuerà ripetendo errori e tragedie in cui a morire per amor di patria saranno sempre le persone semplici.
se ne frega della forma del film di guerra facendo un film sulla guerra sugli effetti sulla quasi eccitazione avventurosa che la precede e l'impossibile ritorno alla normalità che la segue. opera-mondo più grande del cinema.
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