Regia di Michael Cimino vedi scheda film
Il Vietnam, la guerra che lì si è svolta, è considerata una delle grandi tragedie americane,e per una dozzina d'anni il cinema statunitense si è interrogato,e ha rivolto al pubblico le questioni, sugli errori, i sensi di colpa, le responsabilità di quella guerra persa."Il cacciatore" è il film di Michael Cimino, all'epoca cineasta promettente,dopo un bel successo con Clint Eastwood di qualche anno prima("Una calibro 20 per lo specialista"), su quella pagina di Storia americana,affrontata dalla parte della gente comune,su tre amici che partono convinti di partecipare a una grande impresa(provengono da una comunità di immigrati russi,quindi sarebbe la loro definitiva "americanizzazione"),e chi ne uscirà su una sedia a rotelle,chi tossicodipendente e a caccia della morte in una ripetizione della roulette russa all'infinito, e chi torna inquieto,senza più voglia di usare alcuna arma,nemmeno per cacciare.Cimino si impadronisce dell'attenzione dello spettatore dall'inizio,e la mantiene in pugno per oltre tre ore,costruendo un film lirico,commovente,impressionante.E ,oltre alla tragica esperienza nella terra di Ho Chi-Min,"Il cacciatore" è un appassionante viaggio nei sentimenti di persone la cui vita non potrà più essere la stessa,ferita dal velenoso tocco della guerra.DeNiro, magistrale, capeggia un cast convinto, avvinto e in stato di grazia in un'opera grande e degna di rimanere nella memoria di chi l'ha vista.
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