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Il cacciatore

Regia di Michael Cimino vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il cacciatore

di chinaski
9 stelle


La guerra in Vietnam per i tre protagonisti del film, Nick, Steve e Mike, tutti amici e tutti uomini, segnerà il passaggio dalla giovinezza all' età adulta. Il loro rito di passaggio sarà caratterizzato da un tamburo che gira e da un dito che deve far scattare un grilletto. Sarà segnato per sempre dalle risate idote e agghiaccianti dei vietcong, dalle loro torture psicologiche e fisiche. Questi tre ragazzi diverranno adulti nel modo più devastante. Uno perderà le gambe e un braccio, un altro rimarrà in Vietnam a continuare a giocare alla roulette russa e un altro tornerà a casa, ma per lui niente sarà come prima, la sua sarà la perdita di un' innocenza spirituale. Il film intreccia molte storie. La descrizione di un ambiente periferico, isolato e proletario, quello degli immigrati russo-ortodossi, mostra le loro usanze e i loro rituali. Mostra in modo molto bello quelle che sono le molteplici sfaccettarure dell' amicizia maschile. Mostra un personaggio, Mike ( Robert De Niro), che non sa scegliere tra l' amore per una donna e quello per il suo amico Nick. E infine la caccia. Un qualcosa che andrebbe fatto in solitudine. Come fa Mike. Il restaurarsi di un rapporto ancestrale. Tra preda e cacciatore. E un solo colpo. One shot. Una morale. Un' etica che pervade le scelte dello stesso Mike. Un solo colpo è anche quello della roulette russa. Ma in questo caso la morale della caccia si trasforma in una profonda immoralità legata al disprezzo più totale della vita. Mike tornato dal Vietnam non riuscirà più a cacciare. Perchè ha perso la sua purezza. Perchè la guerra gli ha mostrato l' altra faccia delle armi. Che sono sempre strumenti di morte. Soprattutto quando diventi da cacciatore la preda, soprattutto quando quell' unico colpo è diretto contro di te. Nick non riuscirà mai a superare quella terribile prova. E la ripeterà all' infinito nelle scommesse clandestine. Fino ad un inevitabile ultimo colpo. La fine di una follia. Di una perdita di coscienza. La fine di una vita distrutta.
Michael Cimino sembra avere molto caro questo tema dell' amicizia virile e lo sa raccontare in maniera profonda e non banale. Cogliendo quelle risate, quei silenzi, quell' amore, quegli scazzi e quel fondamentale senso di appartenenza che sono proprie dei legami forti che si creano tra gli uomini. Il Vietnam non è altro che l' elemento che spezzerà tutto questo. La prova che dovranno affrontare. Ma che distruggerà per sempre loro e quella che era stata la loro amicizia. Robert De Niro è straordinario. Crea un personaggio particolare, ambiguo, riservato ma con un gran coraggio. Un uomo con una dignità morale, con delle convinzioni, con la capacità di sopportare le situazioni più difficili.
Il cacciatore è la storia di una trasformazione, di una prova, di un passaggio.
E' la storia della vita che si perde in impensabili e dolorose vie.
E' il dolore che ci lega quando perdiamo un amico.
E non siamo riusciti a salvarlo.

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