Jake Gittes è un investigatore privato al quale Jake Berman chiede di pedinare la moglie, sospettata di infedeltà. Gittes riesce a cogliere la donna che si incontra con tale Mark Bodine e a fotografarli, giusto prima che Berman, sopraggiunto, faccia fuoco contro il rivale. Gittes scopre anche che Berman e Bodine erano rivali in un losco affare di lottizzazione petrolifera e che la donna è la figlia di Catherine Mulrway, una sua vecchia fiamma. L'indagine sfocerà nel dramma. Jack Nicholson riprende il personaggio del detective di Chinatown, ma là c'era Polanski dietro la macchina da presa. Qui c'è un giallo farraginoso nobilitato solo dalla presenza di Harvey Keitel.
Il grande inganno" godrà senza dubbio dell'ammirazione dei cinefili ma difficilmente conquisterà le folle. Il perchè è presto detto: pur nella raffinatezza di tecnica e stile gli mancano ritmo, spirito e chiarezza.
Il film cerca di seguire la falsariga di "Chinatown". Il tutto in un intreccio in credibilmente ingarbugliato e fitto di dialoghi.
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Come Meg Tilly è la figlia un po’ più bruttina della Faye Dunaway di Chinatown, così Il grande inganno è la creatura malriuscita del film di Polanski. Rispetto al noir dell’epoca classica (gli anni Quaranta), il film di Jack Nicholson ha una trama sufficientemente ingarbugliata e un protagonista scanzonato, che prende botte con la convinzione che si tratti… leggi tutto
Dopo sedici anni l'uscita di "Chinatown" a Jake Nicholson tornò ad interpretare il ruolo dell'investigatore privato Jake "JJ" Gittes e per di più gli fù affidata a lui la regia per via del licenziamento del regista su cui i produttori avevano puntato è il risultato per me è stato pessimo! Ho trovato il film una specie di rifacimento del film di Polanski,… leggi tutto
Ho sempre pensato che i mestieri del doppiatore e del traduttore fossero molto complicati. Sia per la difficoltà di rendere le emozioni originali in un' altra lingua, sia perchè spesso nelle pellicole in…
Dopo sedici anni l'uscita di "Chinatown" a Jake Nicholson tornò ad interpretare il ruolo dell'investigatore privato Jake "JJ" Gittes e per di più gli fù affidata a lui la regia per via del licenziamento del regista su cui i produttori avevano puntato è il risultato per me è stato pessimo! Ho trovato il film una specie di rifacimento del film di Polanski,…
Come Meg Tilly è la figlia un po’ più bruttina della Faye Dunaway di Chinatown, così Il grande inganno è la creatura malriuscita del film di Polanski. Rispetto al noir dell’epoca classica (gli anni Quaranta), il film di Jack Nicholson ha una trama sufficientemente ingarbugliata e un protagonista scanzonato, che prende botte con la convinzione che si tratti…
Realizzare un seguito di Chinatown era già di per sé decisamente difficile, ma questo film è davvero inguardabile. Di suspense ce né poca, i colpi di scena latitano, la noia si fa sentire spesso e prevale in tutto il film un piattume totale. E' l'ennesima riprova che il Nicholson regista non è neanche lontanamente paragonabile al Nicholson…
Giallo thriller con punte di erotismo accennato che aspira a qualcosa di più che al semplice manierismo e didascalismo che la regia di Nicholson - purtroppo per lui - raggiunge. Rimane invece solo un pugno di stereotipate scenette, di luoghi comuni cinematografici che scarsamente saziano l'interesse dello spettatore e che, francamente detto, lasciano il tempo che trovano. Nemmeno l'accoppiata…
200 e l’orizzonte oggi vomita nuvole viola. Montano su, l’una sull’altra, gonfie come tumori. Persone lontane paiono inghiottite, piccole e nere, rifilate e attaccate come pendenti tristi di un Natale di morte.…
Il Grande Inganno. Uno dei più atroci della storia dell'umanità, probabilmente. Lo sgomento, il lutto, il dolore, la retorica, il sangue, versato sopra altro sangue, che chiama sangue, che esigerà altro sangue…
Il grande inganno" godrà senza dubbio dell'ammirazione dei cinefili ma difficilmente conquisterà le folle. Il perchè è presto detto: pur nella raffinatezza di tecnica e stile gli mancano ritmo, spirito e chiarezza.
Il film cerca di seguire la falsariga di "Chinatown". Il tutto in un intreccio in credibilmente ingarbugliato e fitto di dialoghi.
Polpettone che si spaccia per un noir di genere (grazie ad una confezione chic, con buona fotografia e scenografia che rimandano ai vecchi e bei tempi) ma riesce solo a far addormantare lo spettatore, inesorabilmente e irrimediabilmente, specialmente a causa di una trama poco interessante e troppo macchinosa e del tentativo fallito di vivere nel ricordo del precedente film. Jack Nicholson è…
Per anni era circolata la voce che una bellissima scenegiatura non riusciva a diventare film:era il seguito di "Chinatown",il bellissimo noir di Polanski con il detective jake Gittes,e si intitolava appunto "The two Jakes".Jack Nicholson si accollo'anche la regia,dopo che POlanski aveva rifiutato di curarla,e Robert Towne,autore dello script,si era misteriosamente defilato.Cosi' com'e',"Il…
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Commenti (2) vedi tutti
Piattissimo.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiManieristico e senza un reale filo conduttore che riesca a mettere insieme i vari elementi del puzzle.
commento di movieman