Regia di Gianni Franciolini vedi scheda film
Libero adattamento di La sonata a Kreutzer di Tolstoj, con l’ambientazione spostata nell’Italia contemporanea. Vengono mantenute la situazione di partenza (un medico diventa pazzo di gelosia dopo che la moglie duetta al pianoforte con un celebre violinista) e le tirate antimatrimoniali leggermente deliranti. Quasi subito, però, il film prende tutta un’altra strada rispetto all’originale: il lungo flashback in cui il protagonista rievoca le proprie vicende viene raccontato non a un ignoto passeggero di un treno ma al presunto rivale, che dovrebbe essere la vittima designata; il suicidio finale, pur non stravolgendo il senso del romanzo (nel quale l’uxoricida si dichiara pentito), appare un colpo di scena gratuito. Quello che viene fuori è un melodramma freddo, compassato e un po’ fuori tempo in epoca neorealista.
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