Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
Terence Hill e Claudia Mori sono i protagonisti di questa simpatica commedia degli anni '60.
Qui entrambi giovani, affascinanti e in gran forma, interpretano bene ruoli a loro congeniali in un film che oggi può sembrare ingenuo, arcaico e ormai superato da un punto di vista stilistico, ma che riassume il cinema di un'era cinematografica elegante purtroppo estinta.
La trama è banalotta e scontata, si rifà ai melodrammi predecessori, ma è gradevole e garbata. Un ritratto veritiero ma autoironico della società di quei tempi in cui valori come il matrimonio e il lavoro erano il sale della vita.
Molti genitori miravano a fare sistemare le figlie quanto prima e con dei buoni partiti.
In questo caso si aggiunge anche qualcosa della fiaba di Cenerentola e lo spettacolo è servito.
Dialoghi adeguati, ritmo costante, personaggi divertenti, colonna sonora zuccherosa, un tocco di romanticismo misto a dramma e la storia viaggia barcollando un po' sugli stessi binari di "Lazzarella" e "Maruzzella". Il melodramma ha il suo fascino, del resto.
Un'opera in definitiva godibile, a tratti esilarante e un po' moralistica di fondo (i soldi non fanno la felicità, né possono comprare l'amore), da guardare senza pretese se si apprezzano le commedie retrò.
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