Regia di David Yates vedi scheda film
David Yates pur avendo a disposizione attori di grande appeal e grandi mezzi di Hollywood non riesce nell'impresa - non richiesta - di rinverdire un mito letterario e cinematografico che ha già avuto innumerevoli trasposizioni.
Tentativo goffo, tardivo e infondato di rimodernare la leggenda di un personaggio già ampiamente trattato dal cinema in svariate salse.
La scelta di regia e sceneggiatura di rifarsi agli schemi più classici del racconto d'avventura nella rappresentazione tanto dell'eroe quanto dell'antagonista (l'oramai scontato Chrisoph Waltz), conferisce al tutto un forte sapore retrò che stona però con l'uso di sfondi eccessivamente fasulli, e non trova sostegno in una coppia di attori bellissimi ma insipidi, lui (Alexander Skarsgard) troppo cupo e granitico, lei (Margot Robbie) troppo moderna e sofisticata.
Nonostante le scelte di montaggio che vedono un alternarsi tra presente e passato, confinando ai flashback i momenti noti della storia dell'orfano cresciuto nella giungla africana, sulla nuova storia aleggia una certa pesantezza di fondo, smorzata qua e là da qualche battuta ironica di poco conto (affidata a Samuel L. Jackson), che alla fine compromette la piacevolezza della visione, rendendo il tutto prevedibile e forzato.
Un investimento di soldi incomprensibile.
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