Regia di Larry Charles vedi scheda film
Una commedia con Nicolas Cage, ispirata ad una storia vera, che interpreta il signor Gary Faulkner, un cittadino statunitense abituato a vivere alla giornata, il quale, ad un certo punto della propria vita avverte una "chiamata". Dio, nelle vesti di un giovane tatuato, gli affida la missione di cercare ed eliminare Osama Bin Laden, responsabile dei noti atti terroristici. Convintosi del fatto che lo sceicco si nasconda in una grotta sulle montagne del Pakistan, Gary Faulkner si organizza per raggiungere la nazione mediorientale ed affrontare da solo la sua ricerca. Non è ben chiaro se riesca o no a trovare il terrorista - ha un incontro/scontro con lui in una sequenza che potrebbe essere tanto onirica quanto reale - ma certamente crea scompiglio tra il personale della CIA presente in Pakistan. L'elemento più riuscito del film è la costruzione del personaggio di Gary Faulkner, una persona con evidenti problemi di salute (ha un'insufficienza renale che lo costringe alla dialisi) ed un passato difficile. Nonostante ciò, è animato da uno spirito istrionico, una notevole arguzia, e, soprattutto, un ego smisurato. Nel momento in cui si ritiene investito dal compito di trovare Bin Laden, la dedizione alla missione diviene un unico con l'io del protagonista, il quale cerca di portarla a termine con ogni mezzo alla propria portata - ovviamente assai "bassa". Al di là della sequenza degli eventi, che vede l'arguto protagonista nel costante confronto con le persone che lo circondano, per lo più molto pazienti ed irrealmente amichevoli con Faulkner, il film ci consegna alcune riflessioni sul libero arbitrio, le quali emergono dai dialoghi tra il personaggio principale e Dio, e abbozza una teoria complottista, agganciandosi alla quale, il regista conclude il racconto sostenendo la possibilità di cambiare la propria sorte. Infatti, nonostante dopo la sua prima "missione" in Pakistan, Faulkner preferisca dedicarsi alla propria nuova famiglia, il protagonista, spinto da alcune deduzioni tratte dal racconto dell'uccisione di Bin Laden, si convince che egli sia ancora vivo, e la sua ricerca sia inevitabile; ma non molto tempo dopo, torna presso la casa della sua compagna, lasciando inascoltati ulteriori richiami della "divinità". Circa la sequenza dell'incontro con il capo di Al-Qaeda, come già scritto, non sappiamo se sia un fatto vero o sognato dal protagonista. Io sostengo la seconda ipotesi, stante le notevoli somiglianze tra le due persone. Il protagonista sembra infatti combattere contro sè stesso; Bin Laden è divenuto un alter-ego che rappresenta le sue ossessioni. Il percorso per liberarsi da esse sarà ancora lungo, ma, con il "fermentare" degli impulsi esterni, riuscirà.Un film divertente, con diversi piani di lettura. Possiamo farci due risate nel vedere il personaggio di Faulkner mettere a punto i sistemi più assurdi per raggiungere il Pakistan e "mitragliare" il prossimo con la sua arguzia, e anche riflettere su ciò che egli, tramite i suoi dialoghi, in realtà comunichi. Buona prestazione per Nicolas Cage, che vedo con piacere tornare a lavorare in un prodotto valido, dopo tanti film che non mi sembrano esattamente capolavori.
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