Regia di Giovanni Coda vedi scheda film
Bullied to death è un film incredibilmente contemporaneo, come pochi, nel panorama italiano. l'impatto con lo spettatore è devastante, non c'è fotogramma che non abbia una struttura codificata secondo le più consolidarte regole "cineamatografiche" e tuttavia non c'è fotogramma, che di queste regole, ne rispetti una. Un film corale, come suggerisce l'unica "didascalia" concessa al pubblico, perfomativo, dove si narrano/documentano storie (reali) di sfortunati giovani omosessuali vittime del bullismo, vittime di quella cieca violenza omofoba, che in Italia, ma non solo, non ha ancora ricevuto la giusta attenzione normativa da parte delle isitutizoni. La narrazione è incalzante, opprimente fino alla paralisi dei sensi. Ci si sente impotenti di fronte a tanta violenza, persi, naufraghi, in un mondo che ne tollera, senza apparente opposizione alcuna, la sopravivenza. Le immagini, in cui il curatissimo aspetto fotografico gioca un ruolo fondamentale, si sommano alle parole che si sommano alle note di una strepitosa colonna sonora. Il film raggiunge in appena 80 minuti, il perfetto equilibrio fra composizione poetica, fotografica e musicale, fondendo il tutto in un oggetto d'arte di difficile classificazione cinematografica. Un dramma, la sua teatralizzazione, la ricerca di nuovi mezzi espressivi. Il film, sintetizzando i dati oggettivi che lo compongono, narra di un "orizzonte sociale" a cui guardare, cercando di scorgervi, al margine, una visone del futuro che purtroppo appare cupa e lontana, ma che il regista, nonostante tutto, pone come obietivo per un nuovo inizio.
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