Regia di Mohamed Hamidi vedi scheda film
Un semplice ed onesto contadino algerino, che riesce ad intendersi molto meglio con la sua bella mucca di razza francese che con la bellissima giovane moglie, sogna di poter partecipare e aggiudicarsi un premio all'annuale prestigioso Salone dell'agricoltura di Parigi, facendo sfilare il suo amato mammifero.
Detto fatto, l'uomo si improvvisera' in un viaggio di fortuna in cui, sbarcato sulle coste francesi, procederà per quasi tutta la strada a piedi fino a cercare di raggiungere per tempo la manifestazione.
Incontrerà personaggi emblematici e simbolicamente utili a fargli apprezzare il valore della solidarietà e altri sentimenti non sempre positivi e piacevoli, ma utili a far comprendere anche ad un'anima candida come la sua, la malafede o viceversa l'amicizia disinteressata delle persone che incontra lungo il cammino.
Un percorso che, grazie all'interessamento dei media, trasforma il mite personaggio e la sua bella e placida mucca in un una coppia di star; in due veri e propri miti mediatici.
Opera seconda del regista di origine algerina Mohamed Hamidi dopo "Nè quelque part", questo "La vache" ha dalla sua il pregio di puntualizzare argomentazioni serie se non scottanti come quella dell'integrazione tra popoli, il rapporto di fedeltà uomo-animale, le difficoltà di una categoria assolutamente primaria, ma puntualmente vessata, come quella degli agricoltori ed allevatori, in una Francia certo paese all'avanguardia, ma ancora molto legata, per fortuna, alla produttività della terra.
Ed il film, spesso anche divertente e sdrammatizzante su quanto sopra, si paluda tuttavia nei sottofondi un po' stagnanti della classica e un po' semplicistica e puerile commedia buonista, della favoletta a sfondo edificante che guarda ad una soddisfazione epidemica del pubblico, più che alla realtà spesso cruda dei fatti.
Eccede pertanto spudoratamente in scenette da sitcom che ostentano situazioni grottesche spesso a rischio farsa.
C'è da riconoscere che alla bella mucca viene fatta fare la sua parte senza eccessive forzature che snaturerebbero il rapporto uomo-animale.
Simpatico, ma poco plausibile il protagonista Fatsah Bouyahmed, mentre intervengono nella vicenda pure due star molto differenti della cinematografia d'Oltralpe come Lambert Wilson, conte decaduto ma di cuore, e il comico Jamel Dabbouze.
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