Regia di Mohamed Hamidi vedi scheda film
A piedi da un villaggio dell’Algeria a Parigi, un contadino e padrone, quasi fidanzato con una bellissima mucca, per sondare più terreni. Non solo agricoli. Est e ovest, oriente e occidente e quello che consegue: la relazione tra musulmani e non.
LA VACHE
IN VIAGGIO CON JACQUELINE
di
Mohamed Hamidi
Chi si ricorda La vacca e il prigioniero di Verneuil con un potente Fernandel, non potrà non amare questo film.
In effetti, il regista stesso che ne ha tratto ispirazione, lo omaggia persino in una scena de La Vache. Oltre ad essere esilarante, di grande intrattenimento e originalità, questo è un film politico, sociale, intelligente che sa dire moltissime cose.
Diverse e serie tematiche, peraltro estremamente attuali, toccano punti di vera poesia. Il film risulta persino commovente proprio perché le idee non vengono spiattellate in modo diretto, ma astutamente si celano dietro un fantasioso escamotage: il sorprendente viaggio a piedi da un villaggio dell’Algeria a Parigi di una bellissima mucca, assieme al suo contadino e padrone, quasi fidanzato, per sondare più terreni. Non solo agricoli.
Est e ovest, oriente e occidente e quello che consegue: la relazione tra musulmani e non.
Primo tema, quindi la relazione tra diversità. Secondo, l’amore per la propria terra, le radici, l’appartenenza. Terzo, il potere della natura, degli animali e la relazione ancestrale che l’uomo ha con essi, con i campi, con la coltivazione della terra e i suoi frutti. Cosa spesso dimenticata in grandi città, ma ancora viva in villaggi o province, considerando che queste realtà sono abbandonate a se stesse e stanno per morire. Altro tema su cui riflettere, supportato anche dallo sciopero degli allevatori e contadini in cui s’imbatte il protagonista in Francia.
Eccellente tutto il cast, ma in particolare Fatsah Bouyahmed è un ottimo attore, irresistibile vero, onesto, qui nei panni di questo fantastico contadino algerino che si fa amare da tutti fin dal primo istante. Il suo sogno è quello di partecipare al salone dell’agricoltura di Parigi con il suo esemplare bovino che ama e cura più della moglie. Già questa un’idea geniale e sogno recondito di molti. Altro tema quindi, forse il più forte di tutti, la capacità in ciascuno di non abbandonare i propri sogni, tralasciando quanto grandi, originali o strani possano sembrare. Vanno portati fino in fondo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta