Trama
Tre uomini, usciti di prigione, hanno il dovere di riadattarsi alla vita civile. La legge della California incombe su di loro ma i tre hanno tutta l'intenzione di non lasciarsi sopraffare. Troy, mente solitaria, cerca una via pulita ma non riesce a liberarsi del suo odio per il sistema. Diesel è invece sul libro paga della criminalità e il suo interesse per la moglie e la sua casa di periferia è in netto calo. Mad Dog, infine, è la mina vagante del trio: in preda ai propri demoni interiori, si lascia trasportare da una situazione all'altra. Per tutti e tre basterebbe un ultimo colpo per sistemarsi: un crimine perfetto che la mente di Troy non fatica a elaborare.
Approfondimento
CANE MANGIA CANE: TRE CRIMINALI IN LIBERTÀ
Diretto da Paul Schrader, Cane mangia cane si basa sull'omonimo romanzo di Edward Bunker. Ripercorrendo esperienze di vita che vanno dall'arresto alla liberazione, Cane mangia cane è la storia di tre uomini che, una volta fuori dal carcere, hanno il dovere di riadattarsi alla vita civile. Ai tre ex criminali viene però offerto un lavoro da un eccentrico boss mafioso, che sanno di non potere rifiutare: tutto quello che devo fare è rapire un bambino, figlio di un rivale. Ciò significa violare nuovamente la legge ma la posta in gioco permetterebbe loro di ricominciare una nuova vita. I tre sono Troy, Diesel e Mad Dog, interpretati nell'ordine da Nicolas Cage, Christopher Matthew Cook e Willem Dafoe. Troy, genio solitario, vorrebbe una esistenza priva di problemi ma non riesce a scrollarsi di dosso l'odio per il sistema. Diesel, invece, è sul libro paga della mafia e il suo disinteresse verso l'assillante moglie e la loro casa di periferia è sempre più calante. Mad Dog, infine, è alle prese con i propri demoni interiori, che lo portano da un guaio all'altro. Un colpo in più, con un guadagno così alto, non potrebbe far altro che essere loro d'aiuto. Troy elabora allora il crimine perfetto ma non sempre le cose vanno come si progettano.
Con la direzione della fotografia di Alexander Dynan, le scenografie di Grace Yun e i costumi di Olga Mill, Cane mangia cane viene così presentato dal regista in occasione della partecipazione del film alla Quinzaine des Réalisateurs 2016: «Tornare a Cannes con Cane mangia cane è stato per me come un sogno che si è avverato. Nick Cage ed io speravamo di collaborare ancora una volta dopo la frustrante esperienza di Il nemico invisibile [uscito nelle sale con un montaggio non approvato dal regista, NdR]. Gli avevo promesso che prima o poi saremmo tornati a lavorare insieme e bene. Quando il produttore Mark Burman mi ha mostrato la sceneggiatura di Cane mangia cane, il pensiero è corso subito a Nick: avevo pensato a lui inizialmente per il ruolo di Mad Dog. Dopo aver letto il copione, Nick si è sentito invece perfetto per Troy e sono stato d'accordo con lui. Con Willem Dafoe per Mad Dog, la produzione era pronta a partire.
I problemi sono nati quando si è trattato di rendere contemporanea la storia di Bunker. La sensibilità dell'autore si è formata negli anni Settanta mentre ha scelto di ambientare la storia di Cane mangia cane negli anni Novanta. Dunque, che fare? Il lavoro di rimaneggio della sceneggiatura di Matt Wilder mi ha dato le risposte.
Ho messo poi insieme un cast tecnico di giovani alla loro prima esperienza in solitaria: direttore della fotografia, scenografa, costumista, montatore, produttore associato, compositore delle musiche... Ognuno di loro ha portato la propria energia. Li definisco come appartenenti alla generazione post regole. Non hanno rotto alcuna regola perché semplicemente non c'erano delle regole sul set. Per loro la cattiva notizia era che non c'erano soldi per realizzare un film da studios mentre la buona era che potevano fare il film che volevamo. Mi hanno sorpreso: l'unica cosa proibita era annoiare.
Non avevo nessuna intenzione di interpretare il Greco, il gangster transgender di Cleveland. In fase di pre-produzione, ho contattato Michael Douglas, Quentin Tarantino, Martin Scorsese, Nick Nolte, Chris Walken, Jeff Goldblu, Michael Winncot e Rupert Everett. Per un motivo o per l'altro, nessuno di loro funzionava. Ero dunque l'unico che poteva provarci. Mi son detto: 'Non sarò bravo ma alla fine sarò interessante'».
Trailer
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Commenti (7) vedi tutti
Tre criminali alla disperata ricerca di una redenzione impossibile sono i protagonisti di questo folle e svalvolato pulp movie di ascendenza tarantiniana, divertente, sguaiato ed esteticamente impeccabile, che ha il limite di non emanciparsi dai cliché del filone a cui attinge, risultando un prodotto anacronistico e un po' fine a sé stesso.
leggi la recensione completa di rickdeckardNella sua durezza, è certamente un buon film, che chi ama il cinema potrebbe molto apprezzare, come è successo a me.
leggi la recensione completa di laulillaNow and On Earth: nello sfolgorantemente violento “post”-pulp di “Dog Eat Dog” tautologicamente e percussivamente cane mangia cane e persino in un possibile aldilà “pre”-lynchano (il diner in B/N... "Got a Light?") si continua - buoni e cattivi - imperituramente a morire: inferno sulla Terra.
leggi la recensione completa di mckA parte un po' di violenza e' un film che non porta da nessuna parte,un po' thriller,un po' dramma,un po' grottesco...un po' niente,per me una delusione (quasi) totale.Voto 4
commento di ezioTre ex detenuti tentano l'ultimo colpo, per uscire dalla loro misera vita. Trama originalissima, cast in cui si salva solo Willem Dafoe. Se ne può fare a meno.
leggi la recensione completa di alfatocoferoloStrepitoso gangster movie dove il grande Paul Schrader si dimostra molto più in forma dell'ultimo Tarantino. Ironia e autentica cattiveria, direzione decisa ed estrosa, e tre formidabili balordi con le facce di Nicolas Cage, Willem Dafoe e Christopher Matthew Cook. Da non perdere.
commento di Utente rimosso (Cantagallo)Cercare la redenzione per poi finire ancora più in basso.La spirale che imprigiona tre delinquenti incalliti verso il baratro si rivela inesorabile,ma lascia loro il tempo di divertirci con un noir scorretto e dal gran ritmo, girato nel rispetto delle sregolatezze previste dal genere, seguendo un filone tutt'altro che nuovo, di fatto irresistibile.
leggi la recensione completa di alan smithee