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Giornata nera per l'ariete

Regia di Luigi Bazzoni vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Giornata nera per l'ariete

di undying
6 stelle

Stravagante giallo che punta più all'atmosfera a discapito del thriller, mettendo in campo le azioni di un omicida ossessionato dalle configurazioni astrologiche.

 

Andrea (Franco Nero) esce con il "supporto" dell'alcol, da una relazione familiare per convivere con una giovane amante (Pamela Tiffin). In città avviene un delitto: vittima Sophia Binni (Rossella Falk) una donna paralizzata, strangolata e fatta precipitare dalle scale. A fianco del cadavere l'assassino lascia un guanto con un dito tagliato, chiaro conteggio che sembra indicare ulteriori quattro delitti. Andrea inizia ad indagare per conto del giornale per il quale lavora, finendo spesso per cadere tra i sospetti delle forze dell'ordine. Il killer, infatti, uccide anche Traversi  (Guido Alberti) capo redattare che ha destituito il giornalista dall'incarico. Mano a mano che gli omicidi avanzano, Andrea nota un particolare che si rivelerà significativo: ogni delitto è stato commesso nella giornata di martedì.

 

Franco Nero

Giornata nera per l'ariete (1971): Franco Nero

 

"Martedì: giorno di Marte, Pianeta della violenza e della guerra. È il giorno più favorevole per i nati sotto il segno dell'Ariete".

 

Bazzoni trae spunto da The Fifth Cord di David McDonald Devine, come dichiarato esplicitamente sin dal titolo, e realizza un giallo inquietante, molto contenuto e stilizzato (i delitti avvengono in maniera veloce e, a parte il primo, sono quasi tutti suggeriti e fuori campo) ma che disturba per l'uso di un magnetofono utilizzato dal killer a mò di diario, che apre il film in questi termini:

"Domenica, 31 dicembre. Non sono un assassino, non ancora, piuttosto solo nell'intenzione e l'intenzione, secondo la legge, è delitto solo quando è tradotta in atto. Il mio movente è razionale, compatibilmente alla grandiosità del mio scopo. Ho scelto quasi tutte le mie vittime fra persone per le quali la morte non potrà essere che una liberazione. Ho deciso di tenere un diario, anche se inciso, in modo che nessuno possa riconoscere la mia voce, per studiare le mie mosse, per non commettere errori. Con l'anno nuovo cinque persone periranno per mia mano, anche se non ho ancora deciso in che modo".  

 

scena

Giornata nera per l'ariete (1971): scena

 

Curiosità 

Giornata nera per l'Ariete e La maschera del demonio (Mario Bava, 1960) sono due film horror/thriller omaggiati dai Cripple Bastards nell'album Misantropo a senso unico (94x Flashback di massacro)”.

 

locandina

5 tombe per un medium (1965): locandina

 

Curiosità 2

In un riuscito film gotico diretto da Massimo Pupillo nel 1965 (Cinque tombe per un medium) fa la comparsa uno stravagante apparecchio, il "dittafono", sul quale sono incisi deliranti monologhi. Scene simili per concetto, ma solo susseguenti al lavoro di Pupillo, si ritrovano in un'altra serie di curiosi horror/thriller italiani quali appunto questo Giornata nera per l'Ariete, e a seguire: La casa dalle finestre che ridonoQuella villa accanto al cimitero e persino in un classico internazionale quale La casa.

 

Franco Nero

Giornata nera per l'ariete (1971): Franco Nero

 

Curiosità 3

Il primo omicidio ricorda, per modalità e per tipologia (la vittima è disabile) La scala a chiocciola (Robert Siodmak, 1945): film probabilmente omaggiato da Bazzoni.

 

"Al di la dell'esaltazione... c'è qualcosa di profondamente divino nel poter trasformare, in un attimo, un essere sofferente in materia inanimata per l'eternità". 

 

Parallelismi tra Giornata nera e L'uccello dalle piume di cristallo. 
Molti punti di contatto tra le due pellicole, a cominciare dalle partecipazioni tecniche, ovvero la colonna sonora e la fotografia, in entrambe le pellicole opera - rispettivamente - di Ennio Morricone e Vittorio Storaro. Si prosegue con la presenza di Renato Romano, qui in un ruolo più consistente, quello del dott. Richard Bini, mentre nel film di Argento è il professor Carlo Dover, quello che riconosce il suono emesso "dall'uccello con le piume di cristallo". Ancora: i siparietti e le liti tra Franco Nero e Pamela Tiffin ricordano quelli tra Tony Musante e Suzy Kendall. Il film è molto ben costruito anche se la trama è sfuggente e difficilmente memorizzabile  (al pari di Una farfalla con le ali insanguinate). Nel complesso regge bene sino ai cinque minuti finali, duranti i quali la "spiegazione" conclusiva - limite di tutto il filone "giallo all'italiana" - contribuisce a svilire l'eccellenza della pellicola.

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