Regia di Dan Kwan, Daniel Scheinert vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2016 - ALICE NELLA CITTÀ
"Coltellino svizzero umano": ecco quello che sembra Manny di fronte allo sguardo (alterato e obnubilato, sia chiaro) del suicida (almeno nelle intenzioni) Hank, che scorge il cadavere di questo suo coetaneo proprio un atto prima di farla finita con una corda al collo.
Hank è un naufrago, o così ci si presenta. Soffre soprattutto di solitudine, visto che i messaggi che inoltra via mare su ingegnose ed eccentriche piccole zattere non trovano mai risposte adeguate.
Il sopraggiungere del cadavere tuttavia induce il suicida a desistere: anche perché quest'ultimo, pur morto, ha tutto un suo bizzarro codice comportamentale ed una "energia" interna in grado di agevolare la sopravvivenza del naufrago.
Nel film più bizzarro e strambo, grottesco e' ancora dir poco!! - ma anche tra i più coraggiosi della Festa romana, assistiamo ad una sorta di parabola folle sulla solitudine che devasta la mente instabile di un giovane insicuro, catapultadolo in un mondo dove l'exubérance della natura si interseca con l'ingegno e la capacità di adattamento che solo una mente folle può far sua, esaltando la propria manualità in opere artigianali fatte di materiali di recupero, creando situazioni esilaranti e "meccaniche" che ricordano certe folli ma geniali scenografie del cinema di Michael Gondry.
E notevole pure il fatto che due attori lanciati come Paul Dano (peraltro abbonato al ruolo di folle) e Daniel Radcliffe (il cadavere- davvero bravo, mai così bravo direi!) si siano prodigati anima e corpo accettando due ruoli così estremi e controversi.
Nel cast, limitato come numero di interpreti per motivi inerenti la vicenda, riconosciamo pure Mary Elizabeth Wanstead, impegnata in un breve ma cruciale ruolo iconico.
Non pensate a Weekend col morto, piuttosto ad un bizzarro e sporco thriller sulla psiche umana e sulle psicosi che portano a vedere la realtà adattata a ciò che passa nella mente malata di un solitario, tenero psicopatico suicida incapace di collocarsi tra la folla trovandosi un posto nel mondo civile.
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