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The Birth of a Nation - Il risveglio di un popolo

Regia di Nate Parker vedi scheda film

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La recensione su The Birth of a Nation - Il risveglio di un popolo

di port cros
4 stelle

11° FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2016
 
Introdotto da un breve video di Nate Parker, che si presenta (e autocelebra) come regista, sceneggiatore, produttore e protagonista del film, "The Birth of a Nation" giunge alla Festa del Cinema di Roma accompagnato da elevate aspettative generate dal suo successo al Sundance Film festival. 
 
La storia (vera) è quella di Nat Turner, schiavo istruito della Virginia che negli anni 30 dell'Ottocento si mise alla testa di una breve rivolta degli schiavi , repressa nel sangue. Dapprima utilizzato per le sue abilità di predicatore per placare gli animi dei neri esasperati dai soprusi dei padroni, inzia poi ad utilizzare le sue abilità oratorie per incitarli alla ribellione contro il mostruoso sistema schiavistico, riuscendo a radunare un piccolo esercito nella Contea di Southampton e a dar vita alla maggior ribellione di schiavi della storia americana.

 

Nate Parker

The Birth of a Nation - Il risveglio di un popolo (2016): Nate Parker

 

Fin dalla scelta del titolo, che rimanda in maniera polemica (ed un po' arrogante) al capolavoro di Griffith del 1916,  proseguendo per alcuni dialoghi ("uccidono i neri senza altra ragione dell'essere neri"), Parker rivela la volontà di adottare una prospettiva molto "politica" in riferimento alle attuali tensioni razziali in America, ed in particolare al movimento Black Lives Matter, ed a queste ragioni, più che ai meriti artistici (invero modesti), sembra dovuto il clamore suscitato dalla pellicola.
 
Se pure le vicende narrate siano di grande interesse storico ed il regista tenti  (in modo fin troppo smaccato e retorico) di utilizzarle come metafora delle tensioni razziali dell'America contemporanea, il risultato è abbastanza deludente ed il clamore suscitato dalla pellicola sembra dovuto a motivazioni politiche più che artistiche: il paragone con l'ottimo "12 anni schiavo", a cui è evidentemente ispirato, risulta impietoso: dove il film di Steve McQueen colpiva come un pugno nello stomaco, quello di Parker suscita qualche sbadiglio sbadiglio e diverse perplessità.

 

Nate Parker, Gabrielle Union

The Birth of a Nation - Il risveglio di un popolo (2016): Nate Parker, Gabrielle Union


 
La regia dell'esordiente è piuttosto piatta e risolve la storia in maniera fin troppo convenzionale. La storia d'amore tra Nat e Cherry su cui si insiste fin troppo nella prima parte risulta banale e scontata. La parte sulla rivolta è invece trattata in maniera fin troppo enfatica, dando al suo condottiero una immagine quasi religiosa, mentre la violenza viene in fin dei conti banalizzata. Altra occasione sprecata della pellicola è il (mancato) sviluppo dei pesonaggi diversi dal protagonista: nonostante un cast di tutto rispetto, Nate Parker decide di sacrificarlo al suo egocentrismo, scegliendo di mettere sempre e solo se stesso al centro della scena, occupando  in maniera invadente ogni inquadratura e togliendo così lo spazio necessario agli altri personaggi.

 

Più umiltà è la ricetta da consigliare all'esordiente Nate Parker, sperando che non gli vengano attribuiti riconoscimenti in forma di statuette dorate, che non farebbero altro che gonfiare a dismisura il suo ego già ipertrofico.
 

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