Regia di Antonio Margheriti vedi scheda film
Manone è grande e grosso, ma non particolarmente intelligente. Vive di espedienti, soprattutto grazie alla furbizia di suo nipote Angelo detto Calimero, un bambino decisamente intraprendente. Le piccole imprese criminali dei due bastano a malapena per farli sopravvivere, così decidono di tentare una rapina vera... cacciandosi solamente nei guai.
Se Piedone era lo sbirro, nel film di Steno del 1973, Manone non può essere che il ladrone in questa pellicola derivativa firmata da Antonio Margheriti con un interprete simil-Bud Spencer (Fernando Bilbao alias Fred Harris). La sterzata verso il genere comico è evidente e tra caratterizzazioni lievi, battute da risate a denti stretti e situazioni ridanciane altamente prevedibili, l'ora e mezza di durata del film scivola via innocua, generando casomai qualche sbadiglio. Confezione abbastanza chiaramente low budget, ma non tirata via; sceneggiatura che reca le firme del regista e di Gianni Simonelli, sicuramente un lavoro non troppo cesellato. Nel cast compaiono anche Ugo Fangareggi, Pupo De Luca, Rosalba Grottesi, Franco Ressel e il piccolo Flavio Colombaioni (bravo, per la giovane età). Margheriti sa sempre quel che fa, anche quando lavora in economia e senza grandi idee, come in questo caso; apprezzabile il tema musicale di Carlo Savina. Sentimenti facili, trama lineare, lieto fine assicurato: Piedone batte Manone e anche con un sonoro distacco. 3/10.
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