Regia di Antonio Margheriti vedi scheda film
Roma. Sono in atto le persecuzioni dei cristiani e Marco, centurione, si ritrova a combattere come gladiatore. I suoi sforzi non saranno vani, ma serviranno a liberare altri cristiani; nel frattempo però si scatenerà anche un forte terremoto.
Anthony Dawson, alias Antonio Margheriti, classe 1930: quarta regia in tre anni per lui, che spenderà il suo apprendistato fra peplum e fantascienza per poi divenire uno dei maestri del cinema di genere italiano, capace di confezionare di tutto: western, spionaggio, horror, con una spiccata propensione per le pellicole avventurose in salsa esotica. Qui siamo naturalmente nel 'sandalone' propriamente detto, cioè nel film storico/mitologico che narra le vicende di un eroe buono in cerca di vendetta nell'antichità, costretto a sconfiggere una lunga serie di cattivi per raddrizzare un torto (non per forza personale) e, accidentalmente, conquistare il cuore della bella fanciulla di turno. Bene o male sono questi i canoni attorno ai quali si sviluppa anche la sceneggiatura de Il crollo di Roma, firmata dal regista insieme a Mauro Mancini (prima e unica comparsa nel mondo della celluloide: che si tratti di uno pseudonimo?) e a Gianni Astolfi, il cui nome era già comparso l'anno precedente sul copione di Solo contro Roma (Luciano Ricci, 1962) e che in futuro non ritornerà più: nessuna perplessità, visto che si tratta di una produzioncina a basso budget, artisticamente molto limitata e dalle idee piuttosto ristrette. Nei ruoli principali del cast troviamo Carl Mohner, Loredana Nusciak, Maria Grazia Buccella, Ida Galli, Giancarlo Sbragia e Andrea Aureli, con particine per Renato Terra e Domenico Maggio. All'interno della vasta filmografia di Margheriti, senza dubbio un titolo minore. 2,5/10.
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