Regia di Cosimo Alemà vedi scheda film
Il rap italiano dalla A alla Zeta passando dalla E di Eminem. Molto interessante, anche affascinante, ma alla lunga snervante. Però la storia giovanile mantiene la sua freschezza.
La cultura hip hop italiana approda al cinema con questo film giovanile sulle complesse dinamiche di periferia e sul voler emergere dalla mediocrità del proprio quotidiano, lottando con il mondo e contro se stessi, per non cedere a quelle tentazioni che farebbero perdere la propria integrità morale. Ed il film non manca di colpire per la sua modernità espressiva, per la verve ritmica e per il suo contenuto da classico, benché contestualizzato nella contemporaneità. Sicuramente una sorpresa positiva. Certo non si può fare a meno di rapportarlo al ben più consistente 8 Mile dal quale riprende il finale e non solo, come non si può non lamentare un eccessiva ostentazione di ritmiche rap che ad un appassionato possono piacere, ma ad un pubblico non avvezzo alla lunga risultano gradevoli come un disco che gracchia in continuazione sul piatto. E così il risultato finale perde consistenza. Rap-sodia.
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