Regia di Mino Guerrini vedi scheda film
Catturati dal feroce sultano, due uomini per aver salva la vita devono raccontargli una serie di novelle licenziose. Quello dei due che racconterà la storia migliore avrà inoltre in premio la mano della sorella del sultano: tra i due scatta la rivalità.
L'unica annotazione degna di qualche rilievo su questa pellicola riguarda la data di uscita: Le favolose notti d'oriente approda in sala, infatti, in anticipo di qualche mese rispetto al Fiore delle mille e una notte pasoliniano; nulla di particolarmente strano, del resto: la notizia di Pasolini al lavoro su tale progetto si era già diffusa da tempo e, per imbastire una commediola scollacciata e poveristica come questa di Mino Guerrini, deve essere occorso realmente pochissimo. I mezzi sono scarsi, gli interpreti semisconosciuti (ma campeggia su tutti un grandioso Salvatore Baccaro-sultano), la trama o per meglio dire le trame delle varie novelle un bel po' arruffate, costantemente alla ricerca del pecoreccio e del barzellettistico; di favoloso queste Notti d'oriente hanno proprio poco. Per Luigi Russo si tratta del primissimo copione firmato, partendo peraltro da un soggetto di Guerrini; quanto a quest'ultimo, lo sforzo artistico dev'essere effettivamente stato minimo anche perché veniva dalle riprese de Gli altri racconti di Canterbury e prima ancora di Decameron n°2 – Le altre novelle del Boccaccio, titoli che lo hanno reso l'unico cineasta ad aver ripercorso in chiave decamerotica l'intera trilogia della vita pasoliniana. Sostanza poca, risatine leggerissime, erotismo pronunciato, caratterizzazioni regionalistiche; nel cast anche Barbara Marzano, Enzo Pulcrano, Fortunato Cecilia, Giacomo De Michelis. 2/10.
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