A Torrematta, un villaggio salentino, ogni estate esplode la guerra tra i figli dei ricchi, i signori, e i figli dei pescatori e dei contadini, i cafoni. A capo dei rispettivi “eserciti” Francisco Marinho e Scaleno. L’odio tra i due è naif ma indomabile: sarà l’arrivo di Cugginu, espressione di una nuova classe sociale, a trasformare lo scontro in una vera e propria guerra di conquista.
Manca, da parte della regia e della sceneggiatura, qualunque sforzo per andare incontro allo spettatore e rendere il film fruibile, Tanto, paga Pantalone. 1
Quando un film è presentato come di interesse culturale, beneficia dei soliti crediti d'imposta e finanziamenti regionali ed in più c'è di mezzo la Rai allora bisogna prepararsi al peggio. Ed inoltre: musiche originali appaltate come di consueto a compositore statunitense. In Italia la musica italiana esiste solo al festival di San Remo.
Tratto dal romanzo omonimo di Carlo De Amicis e con un prologo che vede il cameo di Claudio Santamaria, il film di David Barletti e Lorenzo Conte è talmente naïf da risultare persino simpatico nel suo essere del tutto amatoriale, con una recitazione sotto ogni limite di guardia e una scrittura così libera ed ellittica da rasentare l'assurdo.
Mai come questa volta ci sarebbe piaciuto parlare di un film avendo letto il romanzo che lo ha ispirato. Nel caso de “La guerra dei cafoni” di Davide Barletti e Lorenzo Conte, tratto dall’omonimo libro di Carlo D’Amicis, (edito da Minimum Fax) il desiderio si impone non perché la conoscenza del testo impedisca una corretta valutazione della bontà del lavoro… leggi tutto
A Terramatta, nel Salento degli anni Settanta, i figli dei ricchi possidenti si danno battaglia con i poveracci, chiamati cafoni. A complicare le cose contribuiranno questioni di cuore. Tratto dal romanzo omonimo di Carlo De Amicis e con un prologo che vede il cameo di Claudio Santamaria, il film di David Barletti e Lorenzo Conte è talmente naïf da risultare persino simpatico nel suo… leggi tutto
A Terramatta, nel Salento degli anni Settanta, i figli dei ricchi possidenti si danno battaglia con i poveracci, chiamati cafoni. A complicare le cose contribuiranno questioni di cuore. Tratto dal romanzo omonimo di Carlo De Amicis e con un prologo che vede il cameo di Claudio Santamaria, il film di David Barletti e Lorenzo Conte è talmente naïf da risultare persino simpatico nel suo…
Dopo Che ne sarà di noi (Giovanni Veronesi, 2004), istintivamente e senza prendermi troppo tempo per pensarci, ho subito indicato Elio Germano, classe… segue
Nel mese di febbraio questo film ha ricevuto 3 voti
Un'altra stupida classifica di fine/inizio anno. Che la fine abbia inizio. Che inizino le danze per abbaiare la fine. Finalmente giunse, tremebonda giacché ebbra d'onde mediatiche mefitiche donde s'usa…
Mai come questa volta ci sarebbe piaciuto parlare di un film avendo letto il romanzo che lo ha ispirato. Nel caso de “La guerra dei cafoni” di Davide Barletti e Lorenzo Conte, tratto dall’omonimo libro di Carlo D’Amicis, (edito da Minimum Fax) il desiderio si impone non perché la conoscenza del testo impedisca una corretta valutazione della bontà del lavoro…
Ancora tanti tantissimi film, anche se di questi molti, diciamo la parte della lista, sono distribuiti in pochissime sale (ed è un peccato per il film di Barletti e Conte che è in una sala…
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Commenti (5) vedi tutti
Manca, da parte della regia e della sceneggiatura, qualunque sforzo per andare incontro allo spettatore e rendere il film fruibile, Tanto, paga Pantalone. 1
commento di putrellaCommenti preziosi: non lo guarderò, grazie.
commento di paoscaQuando un film è presentato come di interesse culturale, beneficia dei soliti crediti d'imposta e finanziamenti regionali ed in più c'è di mezzo la Rai allora bisogna prepararsi al peggio. Ed inoltre: musiche originali appaltate come di consueto a compositore statunitense. In Italia la musica italiana esiste solo al festival di San Remo.
commento di bombo1Tratto dal romanzo omonimo di Carlo De Amicis e con un prologo che vede il cameo di Claudio Santamaria, il film di David Barletti e Lorenzo Conte è talmente naïf da risultare persino simpatico nel suo essere del tutto amatoriale, con una recitazione sotto ogni limite di guardia e una scrittura così libera ed ellittica da rasentare l'assurdo.
leggi la recensione completa di barabbovichNu ghò capito nu cavolo de stò Film !!! voto.0.
commento di chribio1