Regia di Laurent Tirard vedi scheda film
Jean Dujardin alto un metro e 34 vale da solo la visione di un film dalla trama prevedibile ma sviluppata con molto garbo e fantasia.
E’ la prima volta che una commedia sentimentale mi colpisce più per i suoi “effetti visivi” (cosa diversa da “effetti speciali”) che per le sue pur presenti qualità cinematografiche. Ridurre l’atletico e prestante attore Jean Dujardin (altezza 1,82 stando a wikipedia) ad un omino alto un metro e trentaquattro è di per sè un’idea spiritosa e originale. Inserirlo e farlo interagire con personaggi di normale statura, però, deve aver richiesto molta fantasia e il ricorso a ingenui ed efficaci trucchi, dando vita a situazioni che, a più riprese, suscitano un sorriso indulgente e compiaciuto. Ne esce fuori un Jean Dujardin sempre aitante e “piacione” come è nel suo stile, ma ridimensionato sia scenograficamente che umanamente. Il trucco funziona, la storia raccontata un po’ meno, ma non importa. Come ha scritto mc 5 nella sua attenta e perspicace recensione, nel film c’è “quel tocco delicato e frizzante” che manca inesorabilmente alla commedia italiana di oggi e – aggiungo - vi è l’attenzione alla qualità dei dialoghi, c’è l’assenza di qualsivoglia volgarità o cedimento alla comicità di grana grossa. Qualità di non poco conto.
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