Regia di Francesco Amato vedi scheda film
Toni Servillo in una delle sue rare incursioni nella commedia.
L’insolito e rocambolesco incontro tra uno psicanalista di mezza età disilluso, svogliato e pigro, divorziato da anni dalla moglie che continua ad amare, e una giovane e vivace personal trainer dalla verve latina con la propensione a finire in storie sentimentali dannose, da origine ad una commedia frizzante e movimentata, che nelle atmosfere e nelle dinamiche ricorda un po’ Woody Allen, un po’ Carlo Verdone e un po’ Pedro Almodovar, pur trovando una sua dimensione narrativa capace di intrattenere lo spettatore tra risate e momenti di tenerezza e romanticismo.
Francesco Amato, regista torinese alla sua terza esperienza sul grande schermo, offre al buon Tony Servillo, divenuto negli anni iconico alter ego di autori impegnati come Sorrentino, Martone, Andò, un ruolo leggero e ironico ma non privo di una certa malinconia che l’attore partenopeo riesce a trasmettere tra una improbabile disavventura e l’altra, anche se la vera rivelazione è la spumeggiante spagnola Verónica Echegui, buffa e sensuale allo stesso tempo, che aggiunge quel gradevole tocco di esotismo e follia alla narrazione, recitando con brio e naturalezza. Un po’ relegata la parte della brava Carla Signoris, interprete della moglie del protagonista, donna sarcastica e acuta, indipendente e volitiva, mentre Luca Marinelli sorprende ancora con la sua capacità di trasformismo, vestendo i panni del ladruncolo di borgata, grezzo e un po’ stupido. In parti minori appaiono anche Pietro Sermonti e Giacomo Poretti.
Sebbene le situazioni e i personaggi a tratti risultino un po’ sopra le righe, il ritmo scorrevole e la gran quantità di situazioni e scorci che si susseguono rendono la visione abbastanza divertente, facendo trascorrere un’ora e mezza di puro relax.
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