Regia di Irene Dionisio vedi scheda film
Al Banco dei Pegni di Torino si rivolge molta gente che non ha più altra scelta che impegnare qualcosa, ben sapendo che difficilmente riuscirà a riscattarla. Fuori molti uomini propongono il mercato nero promettendo guadagni migliori ai malcapitati e dentro il personale non fa sconti a nessuno. In questo panorama seguiamo in particolare tre protagonisti, un giovane appena assunto al Banco e quindi ancora pronto ad aiutare i clienti; una transessuale che cerca di ricostruirsi dopo una elusione amorosa e un anziano signore che per comprare un ausilio medico al nipote accetta di lavorare nel mercato nero.
Irene Dionisio si cala nella vicenda narrata senza pietismi e senza facili giudizi. Lasci che siano i protagonisti stessi a raccontare le loro storie, la grande vitalità che anima i disperati che si rivolgono al banco e la fredda determinazione dei dipendenti dello stesso. Sembrano modi distanti ma condividono la stessa tenacia nel perseguire l’obiettivo di migliorare la propria vita e pensare ad essa momento per momento. Non c’è spazio per giovani idealisti che presto sono chiamati a prendere posizione. Fotografato molto bene il film è capace di calarsi in un realismo a tratti sorprendente.
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