Regia di Giuseppe Piccioni vedi scheda film
Dramma umano, film "on the road" .Buona prova di Piccioni,anche se non molto originale.
La storia ha per protagoniste quattro amiche inseparabili,Caterina, Liliana, Anna e Angela,che vivono a Geta e condividono passioni e dispiaceri.Caterina coglie l'occasione di una proposta di lavoro in un hotel a Belgrado,le altre decidono di accompagnarla.Liliana studentessa modello, con una cotta per il suo docente,Timi,che peraltro la ricambia con un profondo sentimento di stima,ha un cancro,che tiene nascosto a tutti perfino alla madre,la Buy,poi Caterina ragazza problematica e poco socievole,soffre le pene d'amore per un'insana passione mai dichiarata apertamente per Liliana, Anna Violinista timida, insicura e con una gravidanza prematura e inattesa da portare avanti, infine Angela,che fa la sensitiva usando i lumini, innamorata del fedigrafo Valerio.
Il viaggio,occasione d'incontro con svariati personaaggi,capita in momento delicato della loro esistenza e le porterà a interrogarsi sui rapporti sentimentali e sulle importanti scelte di vita,diventando un passaggio di crescita e maturazione,darà una svolta decisiva alle loro esistenze.Dopo niente sarà più lo stesso.
Piccioni si misura con un film "on the road", cosiddetto di formazione,dramma umano che offre diversi spunti d'interesse,l'amicizia innanzitutto, quella che unisce quattro giovani sostanzialmente diverse, ma unite dall'affetto prima e poi dalla solidarietà,ovviamente l'amore,quello negato e proibito di Caterina e quello non immediatamente riconosciuto,della madre di Liliana,per la figlia, non ultimo la malattia incurabile,che suscita in chi ha la sventura di subirla e in coloro che gli sono vicino, reazioni imprevedibili e a volte paradossali.
Non leggo pareri positivi sul conto di questo film.Forse il tema del viaggio, è stato cinematograficamente parlando, sfruttato parecchio,quindi questo lavoro non aggiunge elementi di novità,a quanto già visto, tuttavia il racconto è lineare e scorrevole,l'interpretazione buona, nel complesso la prova del regista è ampiamente sufficiente.
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