Regia di Cristina Comencini vedi scheda film
Due amiche sulla quarantina, completamente opposte a livello caratteriale, conoscono un ragazzino della metà dei loro anni, appena maggiorenne, e se lo portano a letto. Per una è la prassi, per l'altra una curiosa eccezione. Il ragazzino segna entrambe, tanto da non riuscire a staccarsi da nessuna delle due.
Opera impregnata di un blando femminismo che lascia molto meno il segno di quanto vorrebbe, Qualcosa di nuovo è la trasposizione cinematografica di un testo teatrale di Cristina Comencini, da lei stessa sceneggiato (insieme a Giulia Calenda e a Paola Cortellesi) e diretto. Proprio la Cortellesi contende la scena come primadonna a Micaela Ramazzotti: difficile dire chi sia più brava, mentre il terzo comodissimo (incomodo per niente, insomma, vista la trama) Eduardo Valdarnini, poco più che esordiente, non impressiona granchè. Come il film in sè, d'altronde: la materia dello scandalo - o presupposto tale - dovrebbe essere un ménage à trois che, per una volta, vede due donne mature disputarsi un adolescente; il racconto tenta di approfondire onestamente questioni non facili (maternità in primis, anche quella mancata), ma raramente finisce per dire qualcosa di lontano dal luogo comune o quantomeno dal già visto. Anche nel cast tecnico prevalgono i nomi femminili: montaggio di Francesca Calvelli, scenografie di Paola Comencini, sorella della regista, e casting di Laura Muccino, anch'ella sorella di registi; della fotografia si occupa Italo Petriccione. Il risultato estetico è valido, ma è soprattutto nei contenuti che l'opera non rispecchia affatto il suo titolo. 3,5/10.
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