I proprietari di un'azienda tessile italiana cedono la maggioranza della proprietà a una multinazionale. Sembra che non siano previsti licenziamenti, operaie e impiegate possono tirare un sospiro di sollievo. Ma c'è una piccola clausola nell'accordo che la nuova proprietà vuole far firmare al Consiglio di fabbrica. Undici donne dovranno decidere per sé e in rappresentanza di tutta la fabbrica se accettare la richiesta dell'azienda. A poco a poco il dibattito si accende e a emergere prima del voto finale saranno le loro storie, fatte di speranza e ricordi.
La situazione conflittuale fra lavoratrici e azienda viene problematizzata in modo apprezzabile. Però, alla fin fine, il succo è il solito: padroni cattivi e operai buoni. 5.
Il film affronta temi importanti e di drammatica attualità (il lavoro, la crisi, i diritti) ma in modo un po' troppo didascalico e poco credibile. Brave le protagoniste anche se un po' teatrali.
Pellicola non facile da affrontare visto il problema trattato : comunque un Film d'importanza Sociale e sufficientemente appagante nella visione totale.Interpretazioni valide (ovviamente non commento chi per me e' la migliore ...) !voto.6.
...qualche attrice fuori parte, alcuni riferimenti al film di Lumet "la parola ai giurati" (con le debite distanze, a favore di Lumet è ovvio), temi sul lavoro di oggi senza diritti, razzismo ecc...
Un bel minestrone di M.Placido, forse un pò indigesto.
Voto 6
Ho lavorato in una fabbrica tessile. Il film rende bene l'atmosfera e le dinamiche tra operaie (e datori di lavoro). Ben recitato, ben diretto, intenso. Ottimamente sviluppata anche la parte delle straniere, e il tema dello "straniero che ruba il lavoro agli italiani".
Dopo dieci minuti di chiacchiere più logorroiche di un talk show pomeridiano non ce l'ho fatta più. Insopportabile per le orecchie, e già la trama politically correct era indigesta. Voto 4.
Placido mette in scena la logorroica camera di consiglio di 11 Angry Women chiamate ad esprimere un ragionevole dubbio su di una proposta normativa in grado di condannare ingiustamente un mercato del lavoro ormai in balia della contrattazione di secondo livello e delle armate brancaleone di comitati di base da sbrindellata caciara condominiale.
Blanda denuncia sociale in forma di dramma da camera chiusa, la cui prossemica deve molto a 12 Angry Men (non a caso la squadra attoriale protagonista è composta da undici donne).
L’azienda tessile Varazzi rischia di chiudere mandando sul lastrico più di 300 operai. Una multinazionale francese è disposta a rivelarne la proprietà. Madame Rochette (Anne Consigny) arriva in Italia per trattare con i fratelli Varazzi (Michele Placido, Donato Placido, Gerardo Placido). L’accordo viene raggiunto con buona soddisfazione delle parti, la fabbrica… leggi tutto
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2016 - SELEZIONE UFFICIALE
7 minuti di differenza, due ore per decidere se accettare o mandare a monte un negoziato che sembrava avviarsi verso soluzioni apparentemente molto più cupe.
Cosa sono 7 minuti di riduzione della pausa pranzo, rispetto all'evenienza di perdere tutto e non trovare nessuna altra occasione in cambio, in un contensto industriale ormai… leggi tutto
L'acquisizione di una fabbrica tessile italiana da parte di una società francese che ne scongiurerebbe chiusura e licenziamenti prevede un'unica condizione: le operaie devono rinunciare a 7 minuti della loro pausa, continuando a lavorare ed avendo la garanzia di portare ancora a casa l'intero stipendio. Non ostante la rinuncia appaia insignificante, qualcuna la pensa diversamente.
… leggi tutto
Un thriller sindacale basato sull'opera teatrale omonima, firmata dallo scrittore Stefano Massini, a sua volta creata sulle ceneri della reale lotta delle operaie di un’azienda francese in difesa dei propri diritti. Questa la parte nevralgica della pellicola diretta da Michele Placido, presente nel ruolo di un ex proprietario di azienda dal fare molto paternalista, e assistito in fase di…
Un profondo film di donne. Inoltre teatrale, di fine riflessione, che impone grandi doti di recitazione per l’intensità emotiva, e quindi anche di pensiero, che il testo di Massini richiede. Tratto da una storia vera, francese; eppure ben adattato al contesto italiano.
Ottima resa di alcuni mali del capitalismo odierno: il ricatto di cedere diritti in cambio della sopravvivenza…
FESTA DEL LAVORO?
Un piccolo sfogo dettato dalla percepita assenza di prospettive...
1° maggio.
Festa del lavoro o lutto del lavoro?
Dopo oltre due secoli di lotte, rivendicazioni,…
Durante questa emergenza, inedita e inquietante, il lavoro si trasforma da casa (per chi può farlo), si sospende o peggio lo si perde.
Alla ricerca di nuovi scenari e di nuovi diritti, 7 minuti ci viene in soccorso per (ri)aprirci gli occhi su che cosa è diventato il lavoro.
Il capitale, il padrone vince sempre. Dimenticate le prime lotte di fine ‘800, la nascita del…
A.utomunito e A.mante delle Belle A.rti cercansi (A.stenersi perditempo: arricciatori di code di maiale, raddrizzatori di banane e vice-presidenti del… segue
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Commenti (10) vedi tutti
La situazione conflittuale fra lavoratrici e azienda viene problematizzata in modo apprezzabile. Però, alla fin fine, il succo è il solito: padroni cattivi e operai buoni. 5.
commento di putrellaIl film affronta temi importanti e di drammatica attualità (il lavoro, la crisi, i diritti) ma in modo un po' troppo didascalico e poco credibile. Brave le protagoniste anche se un po' teatrali.
commento di Artemisia1593Pellicola non facile da affrontare visto il problema trattato : comunque un Film d'importanza Sociale e sufficientemente appagante nella visione totale.Interpretazioni valide (ovviamente non commento chi per me e' la migliore ...) !voto.6.
commento di chribio1...qualche attrice fuori parte, alcuni riferimenti al film di Lumet "la parola ai giurati" (con le debite distanze, a favore di Lumet è ovvio), temi sul lavoro di oggi senza diritti, razzismo ecc... Un bel minestrone di M.Placido, forse un pò indigesto. Voto 6
commento di ivcaviccHo lavorato in una fabbrica tessile. Il film rende bene l'atmosfera e le dinamiche tra operaie (e datori di lavoro). Ben recitato, ben diretto, intenso. Ottimamente sviluppata anche la parte delle straniere, e il tema dello "straniero che ruba il lavoro agli italiani".
commento di IlNinjaDopo dieci minuti di chiacchiere più logorroiche di un talk show pomeridiano non ce l'ho fatta più. Insopportabile per le orecchie, e già la trama politically correct era indigesta. Voto 4.
commento di ezzo24Ottimo lavoro di Placido
leggi la recensione completa di Furetto60Placido mette in scena la logorroica camera di consiglio di 11 Angry Women chiamate ad esprimere un ragionevole dubbio su di una proposta normativa in grado di condannare ingiustamente un mercato del lavoro ormai in balia della contrattazione di secondo livello e delle armate brancaleone di comitati di base da sbrindellata caciara condominiale.
leggi la recensione completa di maurizio73Blanda denuncia sociale in forma di dramma da camera chiusa, la cui prossemica deve molto a 12 Angry Men (non a caso la squadra attoriale protagonista è composta da undici donne).
commento di Leo MaltinDilemma tra dignità ed economia. Cosa sareste disposti a perdere voi pur di LAVORARE?
leggi la recensione completa di gaiart