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Una matta, matta, matta corsa in Russia

Regia di Franco Prosperi, Eldar Ryazanov vedi scheda film

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La recensione su Una matta, matta, matta corsa in Russia

di Baliverna
7 stelle

Una rocambolesca corsa di un'improbabile accozzaglia di scalcinati personaggi, tra Roma, Mosca e Leningrado.

E' curioso che un film come questo sia scomparso dai nostri teleschermi. Non perché sia bellissimo, ma per alcuni altri buoni motivi. Innanzitutto è una co-produzione italo-sovietica ad alto budget: non si lesina su niente, dalle macchine sfasciate, alle acrobazie, ad impegnative riprese esterne in condizioni non facili. Poi, i protagonisti sono per la maggioranza attori italiani piuttosto noti. Infine, il ritmo è velocissimo e ci sono numerose scene d'azione degne del cinema americano. Insomma, non gli manca niente per piacere al grande pubblico.
Forse il modello non troppo lontano (e sussurrato nel titolo) è "Questo pazzo, pazzo, pazzo mondo", ma gli elementi che lo distinguono sono abbastanza per non definirlo una scopiazzatura. Per il resto, il tono è tra il comico, il surreale e il demenziale; certo, la farsa o la buffonata sono dietro l'angolo, ma il rischio viene evitato decentemente.
Quanto ai limiti, è evidente che il regista è più bravo a girare le scene d'azione che quelle dialogate negli interni (non molte, comunque), e si può aggiungere che la sceneggiatura del regista russo con Castellano & Pipolo abbia gli stessi meriti e demeriti. La coppia nostrana, del resto, aveva già da un po' rinunciato ai dialoghi intelligenti e gustosi dei loro esordi.
Quanto all'immagine dell'URSS, specie per quel che riguarda Mosca, essa è più adatta ad un depliant turistico che a un film, ma a una pellicola come questa non ha senso chiedere altro. Nell'allora Leningrado, comunque, si sono girate alcune interessanti riprese delle strade deserte durante le "notti bianche".
In definitiva, un film divertente, fracassone, demenziale, inverosimile, e senza altre pretese, buono per passare una serata in allegria e senza pensieri. Ninetto Davoli, infine, è ottimo, e non sorpende affatto di trovarcelo.

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