Regia di Francesco Bruni vedi scheda film
Ogni tanto, per fortuna, nascono delle commedie italiane a cui non daresti un euro, di cui immagini l'esito scontato, banale e inconsistente, e invece ti sorprendono e ti riportano a credere, almeno un po', nel bel Cinema di casa nostra. Lo dico con un certo entusiasmo perché qui non si tratta del solito prodotto d'elite, di nicchia, che quasi per forza di cose è destinato a fare "arte" senza mai fare rumore, ma di un film che ambisce a qualcosa di più di qualche sala d'essai. Molto di più. Un regista, Bruni, che ha frequentato più la televisione, (Il Giovane Montalbano), che il suo fratello maggiore, ma che sorprendentemente imbastisce una bella storia attorno a un gigante della nostra settima arte, Giuliano Montaldo, che qui si presta a recitare il ruolo di un anziano poeta svagato con godibilissima autoironia e leggerezza, che finisce per coinvolgere con il suo carisma tutto il cast, che recita con grande spontaneità (carta vincente) e bravura. Ne scaturisce un film a tratti emozionante senza essere melenso o furbo, senza cadere in nessuna brutta tentazione televisiva o di (pseudo) moda, ma che semplicemente si lascia guardare e con garbo, senza sciatteria, ci fa sorridere e pensare, con il suo mood agrodolce. Se la trama è un po' risaputa, la poesia (in questo caso) e il ricordo come armi di penetrazione e di riscatto per una serie di giovani "de Roma" alquanto coatti, la bravura di Bruni sta proprio nel raccontarla, mettendoci anche una gustosa parte "on the road". Bello, a tratti molto bello: "Tutto Quello Che Vuoi" è una piacevolissima sorpresa. Merce rara, ormai, per il Cinema di casa nostra che ambisce a una certa posizione in classifica.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta