Regia di Marco Segato vedi scheda film
Va detto che l’omonimo romanzo di Matteo Righetto (Guanda, 2013) non è gran cosa. Scrittura elementare, un immaginario abbozzato, una modulazione narrativa inefficace. Mentre il film di Marco Segato è tutta un’altra cosa. Prende l’ossatura del romanzo e la rimpolpa con immagini evocative, personaggi emblematici, iconici, maschere di un tempo e di un luogo che da sole tessono la trama. Inoltre, la grande prova di Marco Paolini, proprio perché di origine teatrale, unitamente all’ambientazione, con i suoi non-luoghi naturali e antropologici tra il desueto e il magico e alle eccezionali apparizioni dell’orso che sanno anche loro di realismo magico, contribuisce a creare un’atmosfera di sospensione e magia, favola e leggenda senza tempo, di grande impatto.
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