Regia di Luca Lucini vedi scheda film
Un uomo, morendo, lascia suo figlio alle due ex mogli (la terza, madre del piccolo, è già morta da tempo). Le due donne non si sopportano, ma per questioni ereditarie fanno buon viso a cattivo gioco. Impareranno a conoscersi e rispettarsi vicendevolmente.
Allora. Innanzitutto ci vuole una protagonista femminile: dobbiamo far vedere che siamo capaci di fare delle commedie al passo con i tempi. Anzi, meglio due donne, va': magari una nevrotica tipo Margherita Buy e una cafoncella tipo Claudia Gerini. Poi le ficchiamo in una situazione moderna - che so: due donne che devono allevare un bambino, ecco! Colpo di genio, davvero. E facciamo che le due tizie all'inizio nemmeno si possono vedere, ma pian piano, conoscendosi, finiscono con il volersi bene reciprocamente. E il bambino? Boh, però facciamolo cinese, che fa tanto al passo con i tempi pure quello. Se qualcuno ancora si stesse domandando perchè il cinema italiano è in crisi, una possibile risposta può facilmente trovarsi in Nemiche per la pelle, un film che tenta disperatamente in ogni modo di scendere più in basso del livello medio del pubblico, di prostrarsi dinanzi a lui facendosi via via prevedibile, scontato, banalotto, retorico, accomodante e che già fin dal titolo dimostra la poca fantasia degli autori (sceneggiatura: Doriana Leondeff e Francesca Manieri, a cui si aggiunge la Buy in fase di stesura del soggetto). Luca Lucini (Tre metri sopra il cielo, Amore, bugie & calcetto, Oggi sposi) è il regista perfetto per questo tipo di operazione; i cento minuti di Nemiche per la pelle sono confezionati in maniera onesta, ma insapore: di vivacità, nei contenuti della storia, non c'è traccia. Fra gli altri interpreti: Paolo Calabresi, Giampaolo Morelli e Gigio Morra; il ruolo del piccolo Paolo Junior è affidato all'esordiente Jasper Cabal. 2,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta