Regia di Fabrizio Cattani vedi scheda film
Una coppia poco oltre la sessantina, che gestisce una trattoria in un piccolo paese di provincia, si trova a dover affrontare enormi problemi economici per via di una cartella esattoriale che li mette sul lastrico. La loro abitazione viene pignorata, i due vengono provvisoriamente accolti in una casa-famiglia e sono costretti anche a chiudere l'attività di ristorazione dopo che la ASL ha scoperto che la usavano come dormitorio. Gli amici, per frattempo, si dileguano e l'unico figlio ha altri problemi ai quali pensare.
Quello di Fabrizio Cattani è uno dei film più tristi e senza speranza che si possano immaginare. Eppure, il regista toscano non si crogiola mai nel calvario dei suoi due protagonisti, non cerca la lacrima dello spettatore. Al contrario, si preoccupa di raccontare, senza acrimonia o false ideologie, lo sfondo sociale nel quale il disagio di questa coppia avanti con gli anni trova terreno: l'eccesso di burocrazia, i licenziamenti facili, la corruzione, l'incapacità di ascolto delle istituzioni, la delazione. Tutti elementi che compongono un mosaico di apprezzabile compostezza e che enfatizzano l'incredibile dignità dell'inossidabile coppia protagonista, nella quale Vittorio Viviani sembra decisamente più a suo agio di Valeria Ciangottini.
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