Regia di Dax Shepard vedi scheda film
Da ragazzo cresciuto nei mitici anni ottanta non potevo non vedere questo film. Il serial televisivo (telefilm) Chips è stato infatti, insieme ai vari Hulk, McGyver e Hazzard, un must per chi ha vissuto gli anni ottanta. Le puntate del duo Ponciarello-Baker popolavano le mattinate o i pomeriggi mediaset, prima della messa in onda dei cartoni animati, fornendo spunti per i giochi con gli amichetti nelle scorrazzate in cortile e negli inseguimenti a guardie e ladri in cui le Guzzi del duo venivano sostituite dalle mountain bike.
Sull'esempio del film tratto dalla serie Hazzard, Dax Shepard scrive, interpreta e dirige un copione che miscela azione, poliziesco e soprattutto un altissimo tasso di comicità “sporca” di valenza maschilista. Ponciarello (Michael A. Pena) infatti è un allupato cronico e le battute sui fondo schiena o sulle tette delle ragazze si sprecano, così come i rimandi omofobi costituiscono continua base di ogni scherzo. Shepard pone al centro di ogni dialogo le pratiche sessuali che conquistano il centro del film, un'impostazione che poi non è molto difforme da quanto succeda davvero nella realtà e ve lo dice uno che fa quasi il lavoro del duo. La pellicola però, pur buttando in una semi parodia la serie televisiva (Ponciarello cade sempre di moto e ferisce inavvertitamente sempre un suo superiore; Baker è un imbranato affetto da dolori fisici cronici), funziona e regala anche qualche momento inaspettato di matrice splatter (una testa mozzata da un cavo di acciaio che decapita un motociclista e tre dita mozzate da una fucilata con i moncherini ripresi più di una volta in primo piano, con Baker impegnato a cercare le dita mancanti).
Shepard è più bravo alla regia e alla scrittura che in interpretazione. Le sue espressioni sono spesso troppo estraniate, dando un aspetto da tocco al suo personaggio. Baker è un campionissimo di motocross, ma è un perfetto imbranato in tutto il resto. Impacciato con le donne, non riesce a colpire un bersaglio con la pistola neppure a distanza ravvicinata e viene regolarmente cornificato dalla moglie (una sventolona che sta con lui solo per i successi ottenuti all'epoca delle gare in moto), oltre a essere bloccato da mille acciacchi. Il braccio in titano lo salverà in più di un'occasione, a dimostrazione che non tutto il male vien per nuocere. Meglio di lui è lo spaccone Pena (Ponciarello), un latino americano confusionario, che se ne frega delle procedure (e viene rimproverato di continuo dal suo superiore) ed è affetto da una spiccata dose di satirismo (ovvero è un ninfomane al maschile). Il rapporto tra i due motociclisti non è paritetico. Baker è una recluta ossessionata dalle multe, Ponciarello è un agente dell'FBI della Florida infiltrato a Los Angeles per risolvere un caso di corruzione interna. I due si strattonano, litigano davanti a colleghi e cittadini in modo buffonesco, non trovandosi d'accordo sulle procedure e sulle priorità da seguire.
Inseguimenti stradali, sparatorie, multe sballate e incidenti non si contano. Il ruolo del cattivo viene affidato a “Palla di lardo” Vincent D'Onofrio. La storia però è marginale, ciò che prevale sono le caratterizzazioni dei due protagonisti, il contesto sballato della polizia di Los Angeles (caratterizzata da elementi decisamente sopra le righe) e i dialoghi che finiscono sempre sul sesso. Shepard delinea in tal modo una simpatica parodia del telefilm (da cui viene ripresa anche la colonna sonora) senza dimenticarsi né del taglio poliziesco né dell'azione. Occhio al finale in cui viene riservato un grazioso omaggio per gli amanti della serie originale, già ricordata dall'inserimento di alcune parti della colonna sonora dell'epoca.
Vietato ai minori di anni diciassette in America per la presenza di nudità (un paio di topless), linguaggio scurrile, violenza e uso di droghe, non ha subito censure o blocchi in Italia. Pur nella sua simpatia, Chips si è rivelato un flop incassando meno di 30 milioni di dollari e conquistando un Razzie Award per il film col peggior rapporto budget/incasso. Ciò detto, a mio avviso, è una pellicola tamarra assai carina e sottovalutata. Piacerà a chi ha apprezzato il film Hazzard.
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