Regia di Roberto Faenza vedi scheda film
Per chi è del ’74 come me, la vicenda Emanuela Orlandi, la sua fotografia in b/n con una fascia in testa, hanno fatto capolino per un decennio nei giornali e nei tg nazionali. Una scomparsa apparentemente misteriosa ma che di misterioso ormai ha ben poco. La quindicenne, figlia di un funzionario del Vaticano, era una vittima sacrificale degli intrighi Vaticani. L’arcivescovo Paul Marcinkus e il suo losco IOR, Roberto Calvi e i prestiti erogati dal suo Banco Ambrosiano per liberare la Polonia e i paesi dell’est dal comunismo procurarono una voragine tristemente nota e pagata con la vita, il faccendiere per tutte le stagioni e gli intrighi politici Flavio Carboni, la banda della Magliana esecutrice del sequestro Orlandi nella persona di Enrico “Renatino” De Pedis. Roberto Faenza ha ricostruito tutto ciò con LA VERITA’ STA IN CIELO, frase ispirata dalla risposta inequivocabile data da papa Bergoglio ai familiari della ragazza, i quali nonostante i gap della giustizia e l’omertà denominata “segreti Vaticani” non si arrendono alle verità mistiche e di comodo.
Il regista ha sviluppato una sorta di docufiction con nomi e cognomi, ben dettagliata e con protagoniste due giornaliste: una reale Raffaella Notariale e l’altra inventata, Maria inviata da un network londinese a Roma per aggiornare i fatti della banda della Magliana a Mafia Capitale. Raffaella e Maria intrecciano le loro indagini, in particolare le rivelazioni di Sabrina Mainardi, ex amante del boss Testaccino De Pedis. E’ proprio da qui, dalle dichiarazioni della donna alla giornalista televisiva di “Chi l’ha visto” che Maria ricostruisce la storia, non senza minacce e inganni. E’ anche il punto di vista scelto da Faenza. L’inchiesta, la presunta verità che non è piaciuta a quelli di Famiglia Cristiana (non indicando altre piste, altre verità) intriga e indigna. Lo stile dell’autore di SOSTIENE PEREIRA è minimale, discreto, lontano dalle caricature alla Giuseppe Ferrara ma ugualmente didascalico. Un film a tesi (si diceva un tempo) e non potrebbe essere altrimenti quando si toccano certe tematiche scottanti. E Faenza sa da che parte stare. Certo Placido e Sollima con ROMANZO CRIMINALE e SUBURRA ci hanno abituato a stili originali, dinamici e ipercinetici. LA VERITA’ STA IN CIELO preferisce la normalità, il poco clamore (anche della parola a dire il vero, nonostante una frase antitetica a ciò). Brave e affiatate Maya Sansa e Valentina Lodovini, grottesca nella parte matura della Minardi Greta Scarano, tenebroso e carismatico Riccardo Scamarcio. Negli altri ruoli spicca il bellocchiano Alberto Cracco nei panni di un prelato sofista. Cameo di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela. Teho Teardo minimal convince in chiusura.
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