Regia di James Franco vedi scheda film
Visto al Festival di Venezia73
James Franco decide di raccontare una storia universale, quella dei lavoratori sfruttati e delle loro lotte per raggiungengere un trattamento civile, e condizioni di lavoro decenti.
Lo fa attraverso la trasposizione di un bel libro, e una storia incentrata su due giovani attivisti vogliosi di cambiare, con ogni mezzo, il mondo del lavoro americano.
il rischio è grosso, si può essere superficiali e trasformare tutto in una americanata fatta di cazzotti e risse, si potrebbe cadere nell'idealismo sfrenato, o semplicemente annoiare con la retorica e la dialettica.
Direi che invece Franco è riuscito tenendo un ritmo alto, a raccontare una storia di persone in un contesto sociale ben chiaro, cadento però spesso su frasi fatte, dichiarazioni ideoligiche troppo alte e pesanti per il profilo che acquista il film col passare della pellicola. il mio riferimento piùù alto su un film di questo tipo è I CANCELLI DEL CIELO di Cimino che ebbi la fortuna di vedere proprio a Venezia in versione originale e senza tagli.
Però capisco che il riferimento è troppo lato e quindi, abbassando la mira, riconosco a Franco di aver fatto davvero un film appassionante e coinvolgente, di aver raccontato una storia che farà sempre riflettere, dove è molto facile capire chi sono i cattivi, chi sono le vittime, ma non è ovvio chi siano i buoni...come in ogni guerra.
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