Lev Trotzky, fondatore della IV Internazionale e avversario di Stalin, rifugiatosi a Città del Messico, viene assassinato da Frank Jackson, un sicario dal sangue freddo che trasforma il suo gesto nell'affermazione di un'identità altrimenti incerta.
Note
Un film di forti tensioni psicologiche, alla maniera di Losey che alterna i ritmi della narrazione e costruisce un racconto discontinuo ma dal denso fascino.
Burton e Delon si rimbalzano il ruolo principale del film sposando entrambi l'accellerata tensione psicologica dei rispettivi personaggi. Joseph Losey rifugge da ogni verbosità didascalica o eccesso retorico, non spettacolarizzando né la preparazione del delitto né tantomeno l'afflato militante. Facendo de "L'assassinio di Trotsky" un film onesto.
Una serie di foto e di didascalie ci illustrano le tappe salienti della vita di Lev Trotzky: 1879, nascita; 1896, studente e rivoluzionario; 1900, primo arresto ed esilio in Siberia; 1907-1917, esule dalla Russia zarista; 1917, Lenin e Trozky capi della rivoluzione; 1918, fondatore dell’Armata rossa; 1929, esiliato da Stalin; 1932, esule senza fissa dimora.
1940. Città del Messico. La… leggi tutto
E’ morto il più bello di tutti.
Il più affascinante, il più egocentrico, il più carismatico, il più canaglia, il più… potrei continuare con tanti altri aggettivi,…
"It's a co(a)de, SILAS!"
Se avessi letto “Eversion” - vale a dire “eversione”, nel senso di una sfera – di Alastair Reynolds (gallese classe 1956) a 15 anni probabilmente…
"Mi piacerebbe tanto rivederlo, ma non esiste più in commercio..."
"Ce l'avevo registrato, ma sarebbe bello se lo pubblicassero finalmente in dvd..."
"L'ho visto una volta in televisione quando ero piccolo e…
Una serie di foto e di didascalie ci illustrano le tappe salienti della vita di Lev Trotzky: 1879, nascita; 1896, studente e rivoluzionario; 1900, primo arresto ed esilio in Siberia; 1907-1917, esule dalla Russia zarista; 1917, Lenin e Trozky capi della rivoluzione; 1918, fondatore dell’Armata rossa; 1929, esiliato da Stalin; 1932, esule senza fissa dimora.
1940. Città del Messico. La…
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Commenti (1) vedi tutti
Burton e Delon si rimbalzano il ruolo principale del film sposando entrambi l'accellerata tensione psicologica dei rispettivi personaggi. Joseph Losey rifugge da ogni verbosità didascalica o eccesso retorico, non spettacolarizzando né la preparazione del delitto né tantomeno l'afflato militante. Facendo de "L'assassinio di Trotsky" un film onesto.
commento di Peppe Comune