Regia di Hugo Gélin vedi scheda film
Tra commedia e dramma un film coraggioso e commovente in grado di far apprezzare la vita, in qualunque condizione si manifesti...
Suo malgrado costretto a crescere una bambina (che una delle tante amanti gli consegna come "figlia" per poi scomparire) Samuel è costretto a maturare tutto in un colpo: abbandona quindi la vita da single predisposto alle avventure per riparare a Londra, sotto l'ala protettiva di un produttore cinematografico gay che lo vuole in ruolo di stuntman: qui, mentre dottori di ospedale fanno riferimento ad un male incurabile, cresce la figlia dedicando tutto se stesso alla fanciulla sino a quando si ripresenta la madre...
Pellicola francese dai molteplici registri oscillanti tra ironico, commovente, drammatico e strappalacrime. Ad ogni modo è un raffinato esempio di cinema "alto", ovvero in grado di veicolare valori profondi e -purtroppo- annichiliti dai condizionamenti di una epoca (non solo di una società) priva di morale e orientata alla sola apparenza.
Qui si teorizza sulla vita e sui rapporti umani e gli esempi più significativi arrivano proprio dai diversi: dall'omosessuale in grado di dare un futuro a due derelitti (padre e figlia abbandonati), sino al protagonista: un eterno ragazzo -non a caso di colore- edonista, convertito d'improvviso alla maturità e in grado di dare sfoggio del suo altruismo innato. Che dire poi della piccola Gloria (mai nome fu più indovinato)? Un angelo immeritatamente piombato su una Terra che non merita la sua presenza.
Tra spontanei sorrisi (attenzione: non risate!) e (tante) lacrime Famiglia all'improvviso sorprende in più occasioni grazie, oltre alle ottime interpretazioni, alle affascinanti location londinesi e a testi intelligenti messi in bocca a anime erranti, costrette loro malgrado a vivere ogni secondo, di questa vita terrena, come se fosse l'ultimo. Il sottotitolo italiano rimanda ad un'opera messicana che ne è ispiratrice: Instructions not included. Da vedere, rivedere, memorizzare, comprendere nel profondo... e sì: da accettare anche per quel tragico twist end...
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