Regia di Travis Knight vedi scheda film
Bello molto bello, vale una visione, una via di mezzo tra Miyazaki e Pixar.
Gran bel cartone animato in stop motion, ma ha una tale fluidità che pensavo fosse fatto tutto al computer. E pensavo fosse qualcosa di cinese o giapponese, per personaggi, atmosfere, storie, invece è tutto made in USA. Il ragazzino Kubo ha madre, zie e nonno magiche divinità, e di buona c’è solo sua madre; il padre, scomparso, era invece un grande guerriero umano. C’è pure una chitarra, in realtà uno shamisen, un locale strumento a tre corde. Che è magico anch’esso e potentissimo. Il titolo originale è Kubo e le due corde, la spada magica non c’è, ce n’è una indistruttibile ma non è magica. Il film è d’azione ma non solo, ci sono momenti di pausa e riflessione che ne aumentano la qualità, non mancano pure i momenti divertenti. Le musiche molto belle sono del nostro Dario Marianelli. Insomma un bel film a cui do 7/8; pure la critica è rimasta generalmente entusiasta, così come il grande pubblico; peccato che pochi siano andati a vederlo e che alla fine sia stato un mezzo disastro al botteghino, anzi, un disastro completo. Però intanto è finito nella cinquina dell’Oscar, categoria film d’animazione, dove è stato sconfitto da Zootropolis. E ha avuto pure una candidatura per gli effetti speciali!
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