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Kubo e la spada magica

Regia di Travis Knight vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Kubo e la spada magica

di AndrewTelevision01
9 stelle

"Non battete ciglio da ora. Prestate attenzione a tutto ciò che state per vedere e ascoltare, per quanto strano possa sembrarvi."

~Kubo

scena

Kubo e la spada magica (2016): scena

Siamo nell'antico Giappone e vi è un mare in tempesta; una donna sta navigando, ma viene travolta da un'onda. Poco dopo, ella si risveglia, in una spiaggia, dal lamento di un bambino, suo figlio. Quest'ultimo si chiama Kubo, ed è un bambino con un occhio solo (quello destro). Passano gli anni e Kubo si guadagna da vivere facendo il cantastorie, prendendosi cura della madre malata. (N.B: Notiamo, infatti, che la madre è così tanto preoccupata per sè stessa, da non prestare attenzione a Kubo). Entrambi vivono in una caverna, vicino a un villaggio. Il villaggio è molto attivo: vi sono molti partecipanti e Kubo frequenta Kameyo, una sua cara amica anziana. Kubo riesce ad intrattenere gli abitanti e non del villaggio, raccontando una storia tramite lo shamisen, che gli permette di animare gli origami durante la narrazione, affascinando il pubblico. Passano le ore, e, poco prima del tramonto, Kubo deve tornare da sua madre, anche se il pubblico vorrebbe che rimanga. La sera, la madre, mentre narra una storia, fa tornare in mente a Kubo sua padre: quest'ultimo chiede ad ella chi fosse, e la madre risponde che era come lui, e che si è sacrificato per salvare ambedue. Durante la notte, Kubo viene risvegliato da uno stormo di origami, i quali formano un cerchio. Il giorno dopo, Kubo va a visitare Kameyo. Quest'ultima discute riguardo le lanterne che si accendono dopo il tramonto, le quali evocano gli spiriti dei defunti (con i quali si può parlare); consigliando (involontariamente) a Kubo di voler rimanere anche dopo il tramonto. Incuriosito dall'idea di poter parlare con i defunti, Kubo va a visitare la tomba del padre: dinnanzi a lui, Kubo ammette di essere preoccupato riguardo la salute della madre, chiedendo la sua presenza. Kubo rimane deluso ed infastidito e, col passare delle ore arriva il tramonto.

scena

Kubo e la spada magica (2016): scena

 

Essendo rimasto anche dopo il tramonto, vengono a fargli visitare al cimitero le zie Karasu e Washi (le quali la madre aveva impedito a Kubo di parlare), e, tornato nel villaggio, Kubo avvisa al villaggio di scappare. Inseguito da un fumo che si propaga in pochi secondi, Kubo viene salvato dalla madre, grazie al potere dello shamisen. Ella lo manda in un deserto freddo, ed egli si risveglia da una scimmia, molto somigliante al pupazzo che ha nella caverna, la quale gli dice che il villaggio è stato distrutto e che la madre è in combutta con le sorelle. La scimmia porta Kubo nella sua dimora, un mausoleo semi-distrutto. La scimmia ammette di esser sempre stata con lui, sottoforma di pupazzo, e gli da' del cibo puzzolente per vivere. La scimmia rivela a Kubo che devono trovare un'armatura per proteggere quest'ultimo, soprattutto dalle temibili sorelle di sua madre, che vogliono prendere il suo occhio sano. Dopo aver dormito parecchie ore, Scimmia risveglia Kubo dopo aver avvistato un origami rosso vivente, Hanzo, il coraggioso samurai delle sue numerose storie. Egli lo aiuta ad indicargli la via per cercare l'armatura. Dopo essere usciti dal mausoleo, Kubo mostra alla scimmia le sue incredibili capacità di animare gli origami, grazie ad uno stormo di quest'ultimi, sottoforma di uccelli. Durante il loro viaggio, la Scimmia e Kubo vengono a sapere dell'esistenza di un insetto gigante di nome Scarabeo (guardacaso), uno dei tanti allievi di Hanzo (esperto in archi e freccie), il quale rivela di essere stato condannato di rimanere solo, sotto le vesti di uno scarabeo (difatti era un uomo, e nonostante abbia perso la memoria, riesce a capirlo tramite dei "lampi", ovvero flashback). Veniamo a scoprire che Hanzo era il padre di Kubo, e Scarabeo diventa fedele a lui. Continua il loro cammino per la ricerca dell'armatura, ma tutti e quattro cadono in una zona molto fragile di una caverna. Veniamo a scoprire che, una spada "magica" dentro l'interno di una mano, viene presentata come trappola.

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Kubo e la spada magica (2016): scena

Spunta uno scheletro gigante vivente dagli occhi rossi, e con varie spade intorno al suo cranio e non. Per distrarlo, Kubo decide di evocare gli origami, ma poco prima di essere schiacciato dal piede destro dello scheletro gigante, Scarabeo riesce a salvarlo (volando), e portandolo nel cranio dello scheletro. Poco prima di essere salvati, Kubo toglie dal cranio dello scheletro la spada magica di prima, che riesce a tenerlo in vita. Kubo si innamora subito della spada, tantochè decide di portarsela con sè. Durante un litigio tra Scarabeo e Scimmia, Kubo decide di trasformare l'atmosfera del momento, costruendo una gigantesca nave da pirati interamente in origami, di colore arancione chiaro. Scarbeo comincia a dare lezioni di arco a Kubo sulla nave, riuscendo al primo colpo a fare centro su un pesce qualsiasi. (N.B: Scimmia aiuta Scarabeo a prendere il pesce, grazie ad una corda, e a tagliarlo con la spada magica, comincia a creare un intensità amorosa tra i due). Durante una cena con i due, Kubo rivela a quest'ultimi com'era prima di incominciare quest'avventura. Arriva una tempesta durante il loro tragitto: poco dopo, ci vengono mostrate le sorelle, le quali vengono a sapere del suo viaggio. Una di loro cattura Scimmia, la quale era intenta a salvare Scarabeo. Finito sott'acqua, Kubo trova casualmente uno strano luogo ed indossa l'armatura, riconoscibilissima: molti occhi si avvicinano verso di lui. Durante lo scontro con Scimmia, una delle sorelle rivela che la madre di Kubo è sempre stata una codarda; poco dopo, Scimmia raccomanda a Scarabeo di salvare Kubo. Poco prima di essere risucchiato in un vortice misterioso, Kubo viene salvato (appunto) da Scarabeo, il quale lo riporta nella anve semi-distrutta, che si ricompone poco prima del risveglio di Kubo, (ciò per far capire che entrambi sono collegati). In seguito Scimmia narra, accompagnata dallo shamisen suonato da Kubo e dagli origami, della nascita di quest'ultimo e della morte del padre. Scimmia, inoltre, rivela che il nonno di Kubo ce l'ha con lui perché vuole renderlo come lui: "cieco all'umanità". (Credo sia in tutti i sensi).

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Kubo e la spada magica (2016): scena

Kubo incontra, in sogno, suo nonno, il quale riesce a riconoscerlo, nonostante la ciecità. Egli lo conduce all'ultimo pezzo dell'armatura: un elmo. I tre naviganti sembrano aver quasi finito il loro viaggio, e durante la sera finiscono nel villaggio. Entrano in una casa, e in una particolare stanza vedono vari ritratti (tra i quali uno dello scheletro gigante). Secondo Kubo, l'elmo dovrebbe essere qui, ma appena Scimmia lo viene a sapere, quest'ultimo si ritrova nei guai, perché rapito dalle zie, (N.B: Vengono rapiti anche Scimmia e Scarabeo). Veniamo a scoprire che Scarabeo ha rubato l'anima della madre di Kubo, e che egli è il padre di Kubo; per rabbia, viene scaraventato verso un muro dalla zia. Quest'ultima vuole prendere l'occhio sano di Kubo, ma si ritrova a dover lottare con Scimmia; quest'ultima rimane ferita, ma Scarabeo la salva. Poco dopo, quest'ultimo viene trafitto dalla spada di una delle zie, e, furioso di tutti questi avvenimenti, Kubo decide di nascondersi, dato il consiglio di Scimmia (che, in realtà si scopre essere Sariatu, la madre di Kubo), sofferente. Grazie al potere dello shamisen, Kubo riesce a volare (grazie a delle bandiere che insieme formano delle ali) e decide di dirigersi nel luogo in cui è conservato l'elmo, quando in realtà, quest'ultimo è pendente in una casa semi-distrutta. Kubo scopre che gli abitanti della città erano rimasti nascosti fin da quel momento, e, dopo averli avvisati e mandati via, Kubo mette l'elmo ed esso si unisce con l'armatura, rendendolo completo. Kubo si ritrova col nonno, il quale si presenta come fantasma azzurro, il quale dice a Kubo ciò che gli ha detto Scimmia, ovvero quello di essere cieco per non vedere le oscurità/paure del mondo. Lui ha ucciso la sua famiglia perché essi avevano disubbito a lui e alle sue esigenze. Dopo aver disubbidito ai suoi ordini, Kubo si scontra col nonno, il quale si trasforma in un dragone. Dopo avergli detto di essere immortale, il nonno scaraventa Kubo per fargli capire le caratteristiche del dolore umano, cosa che lui odia profondamente. Dopo un monologo di Kubo riguardo le persone defunte più care, quest'ultimo crea uno scudo di persone che riesce a sconfiggere il nonno. Viene data una chance a quest'ultimo, facendolo rivivere nel mondo reale, e dopo aver ricevuto un pensiero positivo della sua reale personalità dalla maggioranza degli abitanti, il nonno decide di credere più nella speranza. Poco dopo, Kubo si reca nella tomba del padre per pregare la sua persona. Il film finisce con un primo piano di Kubo con i suoi genitori, dai volti pieni di felicità.

 

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Kubo e la spada magica (2016): scena

Un film che parla di vita e morte in maniera molto seria? Questo "Kubo E La Spada Magica" è consigliatissimo. Presentato agli Oscar del 2017 come Miglior Film D'Animazione (non vincente), e ai "National Board of Review Awards" (vincente), questa pellicola riesce a soddisfare le aspettative dello spettatore. Anche se il trailer italiano è molto spoileroso, pieno di incongruenze e diamine, il titolo tradotto non è assolutamente inerente con quello originale ("Kubo and the Two Strings"), il che crea un imbarazzo enorme, il film è godibilissimo. Durante i titoli di coda viene mostrata una scena di produzione, con le movenze dello scheletro gigante e il green screen dietro. Eccezionale! La colonna sonora ti penetra nelle orecchie con facilità, poiché le musiche sono inerenti con le tematiche del film. Il film riesce ad unire dramma, storia, azione, avventura e un pizzico di humor insieme. Per non parlare dell'intrattenimento, a parer mio ottimo per un film del genere, che non ti stanca mai dalla visione. La casa produttrice del film, la "Laika" (la quale ha prodotto 4 film, ovvero "Coraline E La Porta Magica", "Paranorman", e "BoxTrolls - Le Scatole Magiche": trilogia di film dai temi dark), produce lungometraggi e non stop-motion. Per quanto riguarda la grafica: spettacolare! Unire lo stop-motion con il 3D, e un filino di 2D, mi ha fatto venire una voglia malsana di dire "CAPOLAVORO!". Ho amato sin dal primo momento il personaggio di Kubo, il protagonista, che spruzza coraggio da tutti i pori. La madre ha un ruolo molto piccolo nella storia, ma si vede (dopo la sua scomparsa) sotto forma di Scimmia. Le sorelle non hanno avuto un ruolo tanto attivo, ma di come ne parlano la madre di Kubo e Scimmia, sembrano essere nemici temibili, quando in realtà si vedono poco. La storia, perlopiù, vuol basare tutto dalla visione di Kubo, senza cercare di interferire con altre visioni, tipo quella di Scarabeo (che poi è il padre di Kubo). 
Ottimo film, assolutamente meritovole di essere chiamato "FILM".

9½.

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