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Ouija: L'origine del Male

Regia di Mike Flanagan vedi scheda film

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La recensione su Ouija: L'origine del Male

di lino99
8 stelle

A tratti davvero agghiacciante, nel complesso pieno di trovate

Abbastanza angosciante questo sequel/prequel della pellicola del 2014 "Ouija", che i più definiscono un'emerita schifezza, vuoi per gli attori vuoi per lo svolgimento, che vedeva degli adolescenti cimentarsi in questo gioco da tavolo (una tavoletta composta da lettere che consente di comunicare con le anime dei morti, grazie all'ausilio di una lente che compone le parole) in modo da parlare con una loro defunta amica. Ora, nel panorama orrorifico attuale, troviamo molti nomi talentuosi, e due di questi sono Mike Flanagan e David F. Sandberg: uno ha spaventato e inquietato attraverso uno specchio maledetto (Oculus) e incubi concreti di un bambino (Somnia), l'altro solo con il buio (Lights Out); e voi direte cos'hanno in comune: a entrambi è stato affidato il sequel di una pellicola potenzialmente buona, ma effettivamente mal criticata, rispettivamente "Ouija" e "Annabelle", e a giudicare dal trailer del secondo, anche Sandberg credo abbia fatto un buon lavoro. Ora, posso affermare senza dubbio che Flanagan, col film in questione, ha confermato il suo grande talento, riuscendo a donare nuova linfa a questo franchise. Di certo ciò non è dato dalla trama, che vede la solita bambina, figlia di una "truffatrice", posseduta, e neanche dai dialoghi, abbastanza convenzionali e a volte inutili, ma non privi di qualche briciola di ironia che non fa mai male. Anche il contesto familiare non ci è nuovo: la perdita prematura del papà l'abbiamo già notata anche in "Babadook"; tuttavia l'ambientazione fine anni '60 conferisce un certo fascino e permette anche al regista di lasciarsi andare ogni tanto a delle volute imperfezioni di pellicola, sulla falsariga dell'operazione "Grindhouse" di Tarantino e Rodriguez e inoltre gli attori sono molto bravi: troviamo Annalise Basso, che in "Oculus" interpretava la protagonista da bambina e che qui offre una più che dignitosa performance, tale da evidenziare il dramma familiare; la nuova promessa Lulu Wilson, davvero inquietante in certi momenti, e tra gli altri ritroviamo Henry Thomas, ovvero l'Elliott di "E.T.", che impersona il sacerdote. Ma il film decolla grazie soprattutto alla regia, che sa essere lenta e dinamica all'occorrenza e dosa egregiamente la tensione e a delle trovate davvero terrificanti, come quando la bambina ha gli occhi bianchi e la bocca allungata, ma in particolare il finale davvero insolito e raggelante. Per rendere l'idea di certe scene, basta dirvi che un gruppetto di ragazzi a un certo punto è uscito dalla sala. Inoltre sono disseminati parecchi riferimenti a "L'esorcista" (come nel momento in cui il prete è di fronte alla casa). Peccato per l'uso scarno della lente della tavoletta, che in quei pochi momenti in cui è utilizzata offre delle sequenze cariche di angoscia, qui forse Flanagan poteva osare un pò di più. Nel complesso comunque quest'opera ha molto fascino ed è parecchio intrigante, grazie soprattutto ai virtuosismi registici e a fotogrammi che ti lasciano a bocca aperta. Non lo consiglio a chi cerca una storia nuova, ma è consigliato vivamente a chi cerca una buona regia, nonché un'eccellente fotografia, merito di Michael Fimognari, e una consistente dose di tensione. Se volete passare la notte delle streghe al cinema vedetevi questo, non credo che ve ne pentirete. Ve lo suggerisco io:

Diciamo che in molte scene mi sono ritrovato anch'io così (foto del profilo) ed è tra l'altro la reazione che mi dovrebbe regalare un horror.

Saluti e Buon Halloween:)

 

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