Regia di Mickey Keating vedi scheda film
Reduce del Vietnam, fuori di testa come pochi, si è rintanato in una enorme distesa desertica, recintata e monitorata. Guai per gli automobilisti di passaggio: il cecchino è sempre in agguato. Discreto thriller, di routine.
California, 1978. Una coppia di rapinatori, con ostaggio al seguito, fugge nel deserto dopo un colpo in banca. Mentre uno dei due a seguito di una grave ferita muore, l'altro (James Landry Hebert) ha un incidente in macchina. L'uomo ammanetta l'ostaggio -Vivian (Ashley Bell)- al volante per finire subito dopo sotto il tiro di un cecchino impazzito: il suo nome e Wyatt Moss (Pat Healy), un reduce del Vietnam schizzato (fratello dello sceriffo!), che ha delimitato un'area desertica con recinzione elettrificata e filo di ferro. Vivian, tra la scoperta di un cadavere e l'altro sparso nella zona, tenta di sopravvivere.
Survival movie con una sceneggiatura alla Tarantino (con flash-backes e dialoghi logorroici all'inizio) e un insieme di suggestioni chiaramente in arrivo da capisaldi tipo Non aprite quella porta [per l'uso spericolato della macchina da presa e il costante accompagnamento di suoni disturba(n)ti] e Le colline hanno gli occhi (l'ambientazione desertica con automobilisti di passaggio in serio pericolo). Film in certi momenti piuttosto teso, e non ostico alla rappresentazione della violenza anche se sostanzialmente non aggiunge nulla di nuovo al genere thriller. Rispetto a quella insensata bruttura che è Ritual, Mickey Keating ha sicuramente fatto progressi, soprattutto nell'uso più ragionato dei movimenti macchina. Resta però una superficiale fotografia in grado di rendere incomprensibile il quarto d'ora finale (nel tunnel sotterraneo) girato pressoché al buio.
Ispirato da una storia vera (così almeno sugli open credits), Carnage park ospita Larry Fessenden nell'usuale cammeo, finora presente in tutti i film di Keating. Se non altro scorrevole, grazie alla breve durata (80 minuti) anche se perde il confronto con il più teso, molto ben fatto e più estremo Downrange, film con un plot analogo, realizzato qualche anno dopo (2017).
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