Regia di Sydney Pollack vedi scheda film
un film tristissimo che si vede e si sente che c'è la firma di un autore. un film dove la guerra per almeno buona parte della durata del lungometraggio si intuisce attraverso le divise dei soldati americani o attraverso le strategie di burt lancaster. un film dove le scene di battaglie, filtrate da un effetto un pò flou da vetro con la condensa, sono come un sogno dove tutto scorre rallentato e irreale come se ci si dovesse svegliare da un momento all'altro e dirsi sollevati che: "era solo un terribile incubo". un film dove patrick o'neal animo sensibile, si ritrova in un castello europeo, che solo nei suoi sogni più improbabili, e non vuole assolutamente che la guerra arrivi lì e che distrugga capolavori dell'umanità come quadri, statue,arazzi e quant'altro. un film dove i nemici non hanno sembianze umane se non quelle di cadaveri, altrimenti sono sagome o panzer che tutto travolgono e annientano, naturalmente per non essere annientati. un film dove la guerra ovattata da locations da sogno come un castello europeo, nel mezzo di un parco infinito, sembra non abitare quel film e questo mondo, perchè è tutto cadenzato da sequenze delle stagioni che si lasciano il testimone e tutto sembra un luogo senza tempo un pò da fiaba con una contessa giovane che giace nel letto prima con l'invasore(un tedesco che ha sfidato la morte per ri-incontrarla e quindi l'ha incontrata- la risdura)e poi col liberatore per dare il tanto sospirato erede ad un conte che non può averne(il parallelo del "vecchio conte" impotente con l'europa morente mi ha un pò infastidito). e poi alla fine solo distruzione. ottime le musiche proprio segno di quegli anni e buoni gli interpreti con un granitico burt lancaster che sembra indifferente a qualsiasi cosa e invece deve principalmente fare quello per cui è lì. particina per la mitica caterina boratto, da poco angioletto.
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