Regia di Thierry Donard vedi scheda film
Thierry Donard - capitano del team Nuit de la glisse e regista di dozzine di film sportivi dedicati alle discipline più estreme - colpisce ancora: chiama a raccolta, come fossero Avengers o Mercenari, un manipolo di atleti disposti a lanciarsi, in favore di macchina da presa o con apposita GoPro innestata sull’attrezzatura, dentro all’oceano o giù per una parete innevata. Gli sportivi da tutto il mondo raccontano, nella cornice di interviste frontali, il momento della “chiamata”: Thierry chiede, loro, all’altro capo del telefono, rispondono. Il risultato è un collage di immagini letteralmente mozzafiato, costruite per essere tali: Donard sperimenta la gioia di realizzare sequenze senza rete e senza filtro, dove uomini dalle potenzialità fisiche sovrumane volano (con tute alari o appesi al kite surf), senza bisogno di effetti speciali. L’obiettivo è puntato più sulla bellezza dell’immagine (in scintillante 4k) che sulla rilevanza del gesto atletico: Donard testa le possibilità dell’alta definizione ma soprattutto quelle dei suoi supereroi, la quantità di spettacolo che un singolo uomo può produrre. Alcune sequenze sono ipnotiche (su tutte, l’immersione quasi mistica dell’apneista Davide Carrera, sul fondo dell’oceano in mezzo agli squali), mentre risulta eccessivamente artificiosa la ricostruzione dai toni thriller dell’incidente dello sciatore Loïc Collomb-Patton; gli sportivi rischiano la pelle, Donard rischia solo l’eccessivo compiacimento.
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