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La tortura della speranza

Regia di Mario Chiari vedi scheda film

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La recensione su La tortura della speranza

di undying
8 stelle

Condannato a morte dall'Inquisizione per eresia, un rabbino vaga nottetempo nei sotterranei delle segrete di una prigione spagnola incontrando altre anime in pena destinate, come lui, all'auto-da-fè che avrà esecuzione il giorno seguente.

 

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Spagna, XVII° secolo. Il rabbino Azera Barbaniele (Julian Beck), trattenuto nella cella di una prigione da oltre un anno, indebolito dalle torture subite, tollera nel più silente mutismo, impassibile, la sentenza di morte emessa da parte dell'inquisitore (Bruno Corazzari), che gli preannuncia essere imminente l'esecuzione della condanna capitale, da attuarsi sul rogo.

 

"Domani, farete parte dell'auto-da-fè. Vale a dire che salirete sul rogo, grazie al quale avrete modo di provare in anticipo le fiamme dell'eterna dannazione. Le fiamme del rogo, sebbene siano solo un piccolo assaggio dell'inferno, bruciano lentamente. E la morte, figlio mio, non sopravviene prima di due ore, a volte anche tre. E ciò grazie ai lini inzuppati di acqua gelida, con i quali noi si ha cura di preservare il cuore e la fronte del peccatore. Domani, sulla Plaza de Alcalá, sarete in quarantanove ad ardere sulla lastra bianca del Pimadero. E voi, rabbino Azer, sarete posto tra gli ultimi, per mia espressa volontà. Considerate quindi che, più di altri, avrete il tempo necessario per evocare il figlio di Dio e offrire a lui questo battesimo del fuoco che, in vero, è il battesimo dello Spirito Santo..."

 

Durante la notte, Azer si trova a vagare nei sotterranei della prigione: è testimone di supplizi arrecati ad altri prigionieri, disgressioni accademiche tra domenicani, incontra Maria Alonzo (Piera Degli Esposti), una donna accusata di essere strega. All'alba, raggiunta l'uscita, seguendo un suono di campane si dirige verso una chiesa.

 

"Capitano Escobar, consegno al braccio secolare e in questo caso alla vostra responsabilità, l'ebreo aragonese Azera Barbaniele, inquisito e giudicato dal tribunale del Sant'Uffizio come da sentenza data il dì 25 del mese di maggio. Capitano, che non si trascurino i lini bagnati sul petto e sulla fronte..."
(Inquisitore)

 

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La tortura della speranza: Julian Beck e Bruno Corazzari 

 

Il racconto breve The Torture of Hope, di Auguste de Villiers de L'Isle-Adam, è alla base del primo episodio della stagione n. 3 de Il fascino dell'insolito. La regia è affidata a Mario Chiari [1] che, assieme a Luigi De Simone, cura anche la splendida sceneggiatura. Un cast superlativo, al servizio di testi scritti con rara profondità - e malcelato poetico nichilismo, dirompente nell'indimenticabile finale, comunque mai esente da una condivisibile vena polemica contro il fanatismo religioso -, contribuisce a rendere del tutto irrilevante la carenza di azione, sacrificata - a tutto vantaggio del predominante tono melodrammatico della narrazione - alla superiorità dei testi e alla angosciante location sotterranea. Sorprendenti gli attori, a cominciare da Julian Beck [2], taciturno per quasi tutta la durata del tempo, eppoi lanciato in un lungo, filosofico, fideistico e straziante monologo conclusivo. Corazzari (già apparso nel precedente episodio della stessa serie, Veglia al morto), dando vita a questo mostruoso, disumano, testardo esemplare di inquisitore, privo di sentimento e allergico alla "ragione", dimostra di essere stato un attore sottovalutato, poco valorizzato a livello cinematografico, capace di immedesimarsi nel ruolo con profonda verosimiglianza e dotato di impeccabile dizione (dote, da lungo corso, irrintracciabile nella maggior parte delle produzioni italiane). E non si può non menzionare, pur se in brevi parti di contorno, la presenza suggestiva di Renato Carpentieri e quella di Piera Degli Esposti, quest'ultima vittima innocente, pura, alla mercé di personaggi (maschilisti) spaventosi, malati, convinti (?) sostenitori della presenza di diaboliche entità operanti tra gli umani, dell'esistenza della magia nera, dei patti satanici, dei sabba demoniaci e altri deliranti esempi di follia persecutoria, contra populi, che hanno contribuito a fortificare il criminale atteggiamento dell'Inquisizione, rendendo sempre più solida, potente e influente sulla massa popolare, l'istituzione religiosa che a suo tempo l'ha promossa.

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La tortura della speranza: Julian Beck e Piera Degli Esposti

 

Citazioni 

 

"Giudeo, voi siete la pianta di fico ostinatamente sterile che, trovata più volte senza frutto, rischia di essere estirpata. Et ficus datum siccat est. Ma sta a Dio, decidere della vostra anima. La sua infinita clemenza può ancora raggiungervi e illuminarvi, anche nel momento supremo."
(Inquisitore)

 

"Sei capace, come me, di volare? Ci vuole grasso di bambino bollito, e sedano, e aconito, e fronde di pioppo... quindi, il giudice mi domandò:

'Hai usato anche sangue di pipistrello?'

'Sì, sì', ho detto io. 

'E poi?'

E poi anche fuliggine, sì, un pò di fuliggine. E con un orcio d'olio si mette tutto insieme e si pesta nel mortaio e... e poi tu ti strofini questo unguento per tutto il tuo corpo e la pelle diventa liscia, morbida, calda come il miele. Allora, tu ti metti tra le gambe il bastone della scopa, lo stringi forte, forte, forte e... vola, vola, vola via! Verso il gran Sabba. No, non è tutto. No, no. Qui dentro, dentro al Santo Tribunale, mi hanno spiegato anche che io so fare molte, molte altre cose: io so trasformarmi in un gatto e in un rospo e faccio seccare e rifiorire agli uomini le parti feconde; e così anche il latte, alle mammelle delle donne. E poi, so parlare, io. Parlare con le anime del purgatorio. E... faccio l'amore con il diavolo. Sì, il diavolo. Mi hanno spiegato, qui, che è un incubo se mi sta sopra lui e succube se gli sto sopra io. Ne ebbi anche un figlio, venne fuori tutto viola e così feci un piccolo fagottino. Di notte mi trascinai fino al ponte e lo buttai giù. (...) Io ho fatto un patto con il diavolo..."

(Piera Degli Esposti)

 

"È scritto: per ogni cosa sotto il cielo viene il suo tempo. Ed è scritto: tutto quello che Dio fa è per sempre e tu niente puoi aggiungere, niente puoi togliere.

Inquisitore di Spagna, chiamate pure i vostri familiari, è arrivato il momento di cessare dal mio silenzio di un anno. Sapete voi, inquisitore, che il mondo riposa in ogni giorno della sua storia su 36 Lamed-waw - 36 giusti - che neanche sanno di esserlo? Ma guai al mondo se ne mancasse uno solo: la sofferenza soffocherebbe tutti gli uomini della terra perché ognuno dei giusti, ignoti a sé stessi, porta in sé la 36a parte del dolore del mondo. E quando un giusto sale al cielo, è così ghiacciato che Dio deve riscaldarselo tra le sue dita per mille anni prima che la sua anima possa schiudersi per il Paradiso. Come osate pensare di correggere questo gelo con le vostre fiamme? Come potete credere di poter sostituire il Sabato, il giorno del Signore, con un altro qualsiasi a vostro capriccio? Come potete pensare che il Messia sia già venuto, se i popoli non hanno ancora spezzate tutte le spade per farne raggi di ruota? Che direbbero di voi, terzo inquisitore di Spagna, se dimenticaste il modo come si interroga? (...) Il vostro silenzio riposa sulla paura e sulla non-sapienza. Ogni silenzio riposa sull'orgoglio. La taciturnità è il malefizio. Siamo uguali, anch'io ho taciuto e forse... forse per la stessa ragione. Ogni città ha il suo savio e il suo pazzo e tu (...) non sei né pazzo né savio, e neanch'io. Nelle torture che io ho subito per tanti mesi, nel cilicio che tu hai scelto di portare, bastano a fare di noi uno dei 36 su cui riposa il mondo? Sapete, Dio si diverte."

(Azer)

 

"Padre Serrano è fuor di dubbio dòtto e ispirato. Però il suo esordio: 'due contrarissimi affetti, genera ecc. ecc.', mi sembra un ex abrupto piuttosto che un abi insinuazione, come sarebbe stato più acconcio."
(Renato Carpentieri, in un discorso tra frati dominicani)

 

 

NOTE

 

[1] (1909 - 1989). Principalmente attivo in qualità di scenografo - persino sul set di King Kong (John Guillermin1976) - coinvolto eccezionalmente nella direzione in occasione di questa serie televisiva (oltre a La tortura della speranza ha diretto anche Veglia al morto) e in un precedente lungometraggio del 1975, Prete, fai un miracolo.

 

[2] (1925 - 1985). Celebre, per quanto impressionante, l'ambigua figura del reverendo Kane in Poltergeist II (Brian Gibson, 1985), personaggio interpretato da Julian Beck in stato di salute fortemente compromessa da una malattia terminale. Malattia, che lo condurrà alla morte appena finito di girare le scene del film.

 

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Auguste de Villiers de L'Isle-Adam (1838 - 1889)

 

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Il fascino dell'insolito  - La serie completa

 

STAGIONE 1 (1980)

- 1. La mezzatinta

- 2. La stanza n. 13

- 3. Piccolo assassino

- 4. Veglia al morto

- 5. Miriam

 

STAGIONE 2 (1981)

- 1. La strada al chiaro di luna 

- 2. La casa della follia

- 3. Impostore 

 

STAGIONE 3 (1982)

- 1. La tortura della speranza

- 2. La scoperta di Morniel Mataway 

- 3. Vampirismus

- 4. La cosa sulla soglia 

- 5. La specialità della casa

- 6. Castigo senza delitto 

 

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Geien Sei In Shvarze Raien (Sarah Gorby, 1962)

 

"Non si sa, e probabilmente non si saprà mai, quanti furono i processi e le vittime: i documenti relativi sono tenuti ancora segreti in Vaticano, con un disprezzo degli studi storici pari al disprezzo di allora per i diritti degli imputati. Comunque per almeno quattro secoli l'Inquisizione terrorizzò l'Europa e, dopo le grandi scoperte geografiche, il mondo."

(Giordano Bruno Guerri)

 

La tortura della speranza (Mario Chiari, 1982)

 

F.P. 14/04/2023 - Versione visionata in lingua italiana su RaiPlay (durata: 70'17")

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