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Arrival

Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Arrival

di axe
7 stelle

Il tema di un primo contatto con una civiltà aliena letto alla luce dei molti problemi sociali e personali dei terrestri. Una linguista di comprovate capacità e mostrataci recentemente segnata da un lutto è posta dall'esercito statunitense a capo di un team di scienziati che ha il compito di instaurare un rapporto con l'equipaggio di una delle dodici "astronavi" aliene giunte contemporaneamente sul nostro mondo. Il processo avviene per gradi; il primo passaggio è capire come gli alieni, a prima vista pacifici, si esprimono; lo step successivo è "concordare" un protocollo di comunicazione. Infine, arriva il momento delle domande: per quale motivo sono giunti sulla terra ? Il tempo per ottenere risposte è limitato. Infatti, l'arrivo degli alieni ha sconvolto gli equilibri mondiali, causando lo scoppio di disordini; inoltre, i militari di nazioni come Russia e Cina, evidentemente temendo un affievolimento del loro potere, non vedono l'ora di sbarazzarsi di tali, apparentemente inoffensivi, ospiti. All'ultimo momento, l'attacco viene annullato, grazie ad una serie di intuizioni raggiunte dalla protagonista e dall'altro scienziato che la coadiuva. La protagonista apprende il motivo per il quale gli alieni, chiamati eptapodi, sono giunti sulla terra. E' una richiesta di aiuto, per un remoto futuro; in cambio gli eptapodi portano la conoscenza, sotto forma della loro stessa lingua - immaginata in simboli circolari - in grado di aprire la mente di chi la studia, portandolo ad annullare la percezione del tempo, fino a poter avere visioni del futuro. Si apprende, così, che alcuni eventi riferiti apparentemente trascorsi, devono in realtà ancora accadere. A questa verità l'umanità può giungere solo se unita, poichè le informazioni per la totale comprensione della lingua sono divise tra le dodici culture raggiunte dalla rispettive astronavi aliene, che dopo la conclusione della "crisi" si allontanano. Solo l'incastro di tutte le informazioni consente il raggiungimento di un superiore livello di coscienza e conoscenza, in un'armonia che reca il superamento della paura di ciò che è ignoto e diverso e della tendenza a respingerlo con violenza. Allo stesso modo, la consapevolezza è raggiunta dalla protagonista; essa apprende che quanto "visto" è in realtà un sogno, premonizione di ciò che sarà; conoscendolo, a differenza di altri, affronta il proprio destino, segnato da gioia ma anche da molto dolore, con la consapevolezza che nulla potrà cambiarlo. Questa quasi serena rassegnazione nell'accettare il futuro nasce dall'intimo legame e profonda comprensione con le creature aliene. Il film prende spunto da un tema molto caro alla fantascienza per raccontare l'uomo, nella sua doppia natura di singolo e "animale sociale". Il film scorre molto lento: nelle lunghe sequenze ambientate nella struttura aliena, giungono solo gli echi degli sconvolgimenti che l'arrivo degli inattesi ospiti ha recato nel mondo. La fotografia predilige immagini statiche e dai colori scuri, o comunque spenti. La non linearità nella sequenza degli eventi non aiuta la comprensione della vicenda, ma è inevitabile perchè legata a precise scelte della regìa circa le informazioni da fornire allo spettatore. Amy Adams rende una prestazione accettabile nel ruolo della linguista, una studiosa in grado di andare oltre la "fredda razionalità" della scienza e di entrare in contatto con l'"Indefinibile"; l'"Assoluto", l'"Infinito". Buona prova per un regista che si dimostra capace di portare intelligenti innovazioni in molti generi, senza stravolgerli, ed utilizzandoli per introdurre e trattare temi profondi, pur non essendo alla portata di tutti.

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