Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film
Un film che usa il "primo contatto" per parlarci del senso e della accettazione della vita. Già così sarebbe una delusione, ma il peggio è che anche su questo argomento non sembra aver nulla di interessante da dire.
Mah... tutto ciò che esprime questo film è legato al senso mistico del "profondo significato della vita di ognuno di noi" così radicato nella mentalità americana. Io non ci credo e tutta questa "profondità" e centralità dei nostri vissuti, portata ad elemento di contatto universale, mi sembra una proiezione mediocre e religiosa del nostro inguaribile egocentrismo. Il film cerca di mantenere i toni minimali e quasi da diario intimistico laddove si svolge un primo contatto. E' un punto di vista già poco spettacolare (anzi, per nulla) ma se poi ci aggiungiamo che "loro" son venuti fino a qua per farci apprezzare la nostra esistenza, beh... diciamo che mi pare un po' improbabile e soprattutto un bel po' solipsistico. Insomma, scherzando, direi una grossa sega mentale sul nulla. Questo diario intimo usa il "primo contatto" solo per narrarci dell'accettazione della vita e delle sue sgradevolezze. Da appassionato di fantascienza direi che non solo non mi basta, ma anzi mi delude profondamente, perché oscilla dalla fede al misticismo senza mai avvicinare la storia da un punto di vista scientifico o sociale o anche psicologico... gli alieni non c'entrano proprio nulla e il film mi sembra completamente andare fuori tema. Contenti coloro a cui piace, contenti tutti, ma per parte mia lo trovo soltanto noioso.
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