Regia di John Lee Hancock vedi scheda film
La nascita della catena McDonald's, dove si mangia un cibo che è praticamente illusione ottica.
Devo dire che mi aspettavo un po' di più. Si tratta di un'operazione in bilico tra il cinico e il celebrativo: cinico perché mostra la filosofia alla base di certi grandi successi commerciali e la spregiudicatezza del protagonista, che si fa strada a mezzo di scorrettezze e veri tradimenti; celebrativo perché gli spigoli vengono in fin dei conti smussati, e praticamente si finisce con un grande applauso per la Mc Donald's, che ogni giorno “dà da mangiare” a non ricordo quanti milioni di persone. L'unico elemento messo veramente alla berlina è il frappè in polvere (che però poi verrà sostituito con quello con il latte...). In ogni caso, rimane il concetto che i due fratelli iniziatori, oltre che ad essere dei bravi organizzatori, credevano fermamente nella qualità dei prodotti serviti, mentre il protagonista, vorace non di cibo ma di denaro, la mette in secondo piano, a favore dell'aumento dei ricavi. Oggi, diciamocelo, il fatto che la Mc Donald's serva cibo spazzatura è proverbiale, ma la cosa non viene minimamente menzionata dal film. Per questo, secondo me si tratta di un un'opera sostanzialmente promozionale e celebrativa, quasi per niente critica.
Il ritmo dell'azione è buono, ma quanto alla definizione dei personaggi e ai dialoghi era lecito chiedere qualcosa di più. Il regista, da parte sua, se la cava abbastanza, e il risultato è che ce lo guardiamo fino alla fine con discreto interesse, ma ci alziamo dalla poltrona non completamente sazi.... A questo proposito, il confronto con “The social network” sorge quasi spontaneo. Quello l'ho trovato interessante, sincero, e per nulla celebrativo, con inoltre un protagonista ben definito. Questo qui, invece, è una vicenda vivace che si segue volentieri, ma poco più.
La Mc Donald's, a mio modo di vedere, punta tutto sull'immagine, sui colori, sulla simpatia, che devono coprire la bassissima qualità del cibo. Questo l'ho ritrovato solo di striscio nel film, e per questo mi è sembrata un'opera poco sincera e poco vera.
In ogni caso, adesso so qualcosa di più; mi ero chiesto tante volte come avessero cominciato.
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