Regia di John Lee Hancock vedi scheda film
Sembra che al produttore di "The Founder", l'idea di produrre un film sulla vicenda che permise a Ray Kroc, sconosciuto rappresentante di elettrodomestici, di acquisire i diritti dell'avviatissimo locale "McDonald's", e di farne la catena miliardaria che conosciamo oggi, sia venuta ascoltando la canzone "Boom, like that" di Mark Knopfler, dedicata appunto al fin troppo pratico Kroc. Il quale, girando per gli States nel vano tentativo di far soldi piazzando frullatori, incappa casualmente nel chiosco dei fratelli McDonald, e l'idea dell'hamburger nel panino, con patatine e bibita di corredo, gli sembra un'intuizione così geniale da voler a tutti i costi entrare in affari con i due ristoratori. La storia parte nel 1954, e giunge fino alla fine della decade successiva, con il braccio di ferro tra i veri McDonald e colui che li rese celebri in tutti gli USA, e poi nel mondo. Fatto slittare a Dicembre dall'originaria data di uscita, programmata per Luglio, in America, probabilmente per farlo concorrere alle nominations per gli Oscar, come poi, invece, non è avvenuto, "The Founder" è un buon biopic, che racconta una storia sconosciuta ai più, ma che via via incuriosisce lo spettatore, e ne cattura l'interesse. Come metafora sulla pratica aggressività del capitalismo, il film funziona, ma senza approfondire troppo, anche perchè il regista John Lee Hancock, specializzato in ritratti di personaggi realmente esistiti ( Walt Disney), e, per inciso, attento conoscitore della mentalità americana e della parte solida e "umana" dei miti del Paese, punta maggiormente sul racconto e sulla definizione dei personaggi. Numero da mattatore per Michael Keaton, che, dopo l'exploit di "Birdman" ha ripreso una visibilità ed una grinta che parevano sfumate; curioso che non sia riuscito a rientrare nella rosa delle candidature per il miglior attore, e anche probabilmente ingiusto. Probabilmente romanzato al punto giusto, il resoconto delle trame di Kroc per, letteralmente, espropriare gli originali portatori di uno dei cognomi più celebri al mondo, è tuttavia ben congegnato, e fila via per oltre due ore senza che il pubblico si annoi.
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